Vai all'articolo sul sito completo

Cronaca

"Appare oramai inarrestabile la deriva della sicurezza all’interno delle carceri" dice Fabio Pagani, segretario della UIL PA Polizia Penitenziari
1 minuto e 16 secondi di lettura
di Au. B.

Ieri, tre agenti di Polizia penitenziaria sono stati aggrediti nel carcere Marassi di Genova. Un detenuto con problemi psichiatrici di 22 anni con fine pena dicembre 2025 per reati di rapina, traffico illecito di sostanze stupefacenti, ha colpito con un violento pugno al volto l'agente di sezione e poi si è avventato contro altri due colleghi accorsi in suo aiuto, si teme una lunga prognosi peri poliziotti.

Il sindacato: "Uno stillicidio insopportabile"

"Uno stillicidio insopportabile – afferma Fabio Pagani, segretario della UIL PA Polizia Penitenziari - nei confronti di poliziotti abbandonati a se stessi all’interno delle sezioni detentive e lasciati alla mercé dei detenuti. Non esiste categoria nel mondo del lavoro, fatta eccezione della Polizia Penitenziaria, dove il rapporto utenza/operatori non è determinato; per noi il rapporto (quando va bene) è di un agente/una sezione e se all’interno di essa ci sono 50, 100 o 150 detenuti questo non cambia".

"Appare oramai inarrestabile la deriva della sicurezza all’interno delle carceri – continua Pagani - dove l’incolumità fisica dei colleghi sembra non interessare nessuno e dove nessuno si preoccupa di prevenire i rischi per la loro incolumità fisica. Agenti di Polizia penitenziaria abbandonati al cospetto di numerosi detenuti, a mani nude, senza dispositivi di sicurezza personale, senza l’ausilio di apparati tecnologici, senza piani e squadre di intervento utili a far fronte alle emergenze. Questa è la reale condizione di lavoro nelle carceri".

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook 

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI

Domenica 06 Aprile 2025

I detenuti del carcere di Marassi per la prima volta a "scuola" di teatro per studiare l'Opera

Ecco "Opera: una realtà non aumentata", per la prima volta nel carcere di Genova
Sabato 29 Marzo 2025

'Ponte' tra carcere e società, a Genova un centro d'ascolto per detenuti e famiglie

L'idea dell'arcivescovo mons. Marco Tasca aperto anche alle vittime dei reati