Cronaca

Il blocco al varo Etiopia è durato fino a metà mattinata, quando i circa 100 protestanti si sono mossi in una specie di corteo fino al Cap di via Albertazzi per un'assemblea
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di Au. B.

GENOVA - È cominciata questa mattina alle 6 col blocco di varco Etiopia la protesta indetta dal sindacato Usb contro il commercio di armi destinate alle zone di guerra. Oggi infatti la nave saudita Bahri Jeddah, come ogni mese, sarebbe dovuta arrivare a Genova ma per problemi tecnici attraccherà con qualche giorno di ritardo. Diventata ormai il simbolo del traffico di armi che dall'Italia arriva agli scenari di guerra che tutti conosciamo, la protesta del sindacato non poteva che essere oggi.

Il blocco al varo Etiopia è durato fino a metà mattinata, quando i circa 100 protestanti si sono mossi in una specie di corteo fino al Cap di via Albertazzi, dove è stata indetta un'assemblea per parlare di guerra e del traffico di armi nei porti. Tra i relatori Luciano Vasapollo, professore di economia politica internazionale alla Sapienza di Roma, Michele Lancione, docente al politecnico di Torino, Chef Rubio, alias Gabriele Rubini, oltre a rappresentanti del Calp e dell’osservatorio Weaponwatch.

(Notizia in aggiornamento)

 

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