LA SPEZIA - Sette giorni di prognosi per abrasioni a mani e braccia, al padiglione auricolare e alla piramide nasale, oltre alla tumefazione di zigomo e labbro superiore. È questo il referto medico dell'agente di polizia penitenziaria aggredito ieri nel carcere della Spezia da un detenuto italiano, 34 anni. L'aggressore è in arresto per i reati di rapina, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento e porto d'armi ed oggetti atti ad offendere. La sua reclusione si sarebbe dovuta concludere nel 2027.
Il segretario della Uilpa, sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, Fabio Pagani chiede più interventi e l'introduzione di un direttore che sia presente in struttura 7 giorni su 7. Il segretario lamenta una sproporzione tra le attenzioni dedicate dallo Stato ai detenuti, come l'ipotesi della costruzione di case dell'amore, rispetto ai poliziotti. "Ogni aggressione subita da un poliziotto in carcere - dichiara Pagani - è da considerarsi un'aggressione allo Stato".