GENOVA - E' arrivata da un mese Tullia Ardito, originaria di Polignano a Mare ma dopo 25 anni di lavoro in Piemonte, alla direzione della Casa Circondariale di Genova Marassi e già si è trovata immersa tra tutte le incombenze che richiedono il suo ruolo. La sua prima uscita istituzionale è stata per la presentazione dell'allestimento dello spettacolo dei detenuti al Teatro della Corte, un momento che rappresenta la volontà di tornare alla normalità anche in carcere, seppur senza abbassare la guardia sul tema pandemia. I contagi, infatti, ci sono ancora e serve continuare a utilizzare mascherine e distanziamento.
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La pandemia ha inasprito le tensioni e c'è bisogno di intervenire per riportare serenità per polizia penitenziaria e carcerati. "Bisogna allentare le tensioni all'interno, facendo tanto per implementare il tema del lavoro", commenta a Primocanale il nuovo direttore. "Attività come il teatro funzionano, ma non possono essere per tutti i detenuti che sono tantissimi"
"I detenuti chiedono di lavorare: in questo momento il lavoro è essenziale per il sostentamento e per mandare denaro alle famiglie"
"Consentendo loro di lavorare, si stemperano le tensioni all'interno: dobbiamo creare più attività e più lavoro all'interno e all'esterno del carcere. Soltanto così creiamo un ambiente lavorativo ottimale migli per tutti, sia per chi ci lavora sia per chi è costretto ad essere qui per scontare una pena".
Al tempo stesso, però, visti anche i tassi di sovraffollamento, la richiesta è di maggiore personale, che porterebbe una boccata d'ossigeno per chi opera all'interno delle strutture.
"Serve più personale: ci sono state delle immissioni in ruolo, ma sempre a compensazione per trasferimenti o pensionamenti: bisogna pensare a un incremento di personale polizia penitenziaria, perché ce n'è molto bisogno, ma anche delle figure con funzioni centrali come educatori, ragionieri e personale amministrativo perché il carcere è fatto di tante anime e dobbiamo andare avanti con tutte le forze possibili. Le chiederemo al Governo".
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Era atteso l'arrivo di un nuovo direttore, dopo un anno di reggenza della direttrice De Gennaro, ora trasferita a Prato (Toscana). Ma su Ardito sono in corso le indagini per il caso del carcere di Biella dei furbetti del tampone: il personale dell'istituto avrebbe effettuato i tamponi rapidi, riservati solo ai detenuti, ad amici e parenti.
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