Cronaca

Trovata dalla mamma della vittima nella casa di campagna. Il genetista Giardina: "Servono altre due settimane di tempo"
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di Michele Varì

GENOVA -"Abbiamo dovuto fare altri prelievi e per avere il risultato finale delle comparazioni genetiche sul caso di Nada Cella ora occorrono ancora due settimane di tempo".

Lo svela a Primocanale il genetista Gaetano Giardina (nella foto) che ha il compito di risolvere il cold case del giallo della segretaria uccisa il 6 maggio 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco di via Marsala, a Chiavari.



E' l'ennesimo rinvio della soluzione, e Giardina lo sa, lo ammette, "abbiamo rinviato tre o quattro volte".

 
Nello stesso tempo il mago del Dna che ha risolto il caso di Yara Gambirasio sembra convinto che stavolta sarà davvero la volta buona per trovare il nome dell'assassino, o dell'assassina, visto che la principale ed unica indagata oggi è una donna.

Ad attendere è soprattutto lei, Anna Lucia Cecere, che ora vive con un'ombra addosso,

Indagata per la seconda volta per l'omicidio perchè si è scoperto ora che 26 anni fa in casa i carabinieri avevano sequestrato due bottoni uguali a quello trovato dalla polizia sulla scena del delitto.

Per i detective della sezione omicidi della mobile potrebbe avere ucciso Nada per prendere il suo posto nello studio del commercialista ma anche per diventare la sua donna e abbandonare in modo definito la sua vita  da precaria.

Cecere, ex maestra, che ora vive in Piemonte, ha un movente, dopo 26 anni difficile da provare ma anche da smentire.
 
Il giorno dell'omicidio era a fare pulizie in uno studio di un dentista di Sestri Levante e, ha detto alla polizia, non si sarebbe mai offerta per sostituire Nada: "Ho fatto le magistrali e di contabilità non so nulla".

Le novità che hanno allungare le indagini di Giardina sono due, anche se il genetista non le svela.

Una è la necessità di fare un nuovo prelievo del Dna all'indagata per questioni tecniche legate all'estrazione del Dna.

L'altra è una novità sostanziale, i detective hanno acquisito un nuovo importante reperto: la borsa che Nada aveva nello studio la mattina in cui è stata assassina. Era stata analizzata dalla scientifica già nel '96 e restituita alla famiglia. Poi sembrava sparita.

La mamma di Nada, Silvana Smaniotto, l'ha ritrovata due settimane fa nella casa di campagna di Alpepiana, nell'entroterra, e l'ha consegnata alla squadra mobile. Sono stati i poliziotti ad inviarla a Giardina: da qui lo slittamento ulteriore della fine della sua perizia.

E' la stessa Silvana Smaniotto che svela della borsa ritrovata, e poi aggiunge con un filo di voce: "Ho atteso 26 anni, aspetterò altre due settimane, questa è l'ultima speranza che mi rimasta per scoprire chi ha ucciso Nada". 

 

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