GENOVA - Dopo la nomina a capitale italiana del libro con il progetto “A pagine spiegate”, presentato da Palazzo Ducale come capofila, Genova è pronta a raccogliere il testimone da Ivrea al Salone del Libro di Torino e dare il via ufficiale alle iniziative, che già sono state avviate da appuntamenti che per la città sono ormai una tradizione, come la Fiera del libro che sta animando piazza Matteotti e lo farà fino a lunedì 22 maggio, ma anche per iniziative collaterali, libri presenti negli allestimenti in corso a Palazzo Ducale, come quelli di "Man Ray" e "Letizia Battaglia" e altre anticipazioni.
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E il sindaco Marco Bucci ha voluto raccontare tutto il lavoro dietro le quinte del Comune di Genova, che non vorrà essere da meno rispetto al suo predecessore che proprio a Torino porterà il Manifesto per il futuro del libro. "Se giugno lo dedicheremo al mare per The Ocean Race e avremo modo di declinarlo anche attraverso la lettura, da settembre in poi il focus di molte attività saranno legate all'aspetto del libro stesso, di come il libro si connette con tutte le altre realtà culturali che noi abbiamo in città: teatro, lirica, architettura, pittori".
"Avremo molti personaggi importanti e stiamo lavorando per portare alcuni premi Nobel in città"
Tra gli impegni presi, anche quello dell'estensione di orario per l'apertura delle biblioteche: "Entro ottobre porteremo avanti questo tema specialmente alla Biblioteca Berio, che aprirà anche nelle ore serali e probabilmente anche notturne, per dare più possibilità ai giovani di studiare e partecipare insieme ad eventi culturali".
E tra le idee piaciute al primo cittadino, c'è proprio quella di legare l'esperienza della lettura al teatro. Per questo motivo, tra i progetti da realizzare c'è quello di diverse letture pubbliche.
"Faremo letture pubbliche di libri assieme agli autori e a degli attori che daranno voce alle storie e permetteranno di assaporare il piacere della lettura in pubblico"
Adesso non rimane che aspettare da parte dell'amministrazione un impegno concreto nei confronti di un altro tesoro che una capitale italiana del libro non può permettersi di perdere, quello della collezione di 4 mila volumi di Giuseppe Marcenaro che da anni cerca una casa e che lo stesso sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi, ha più volte sottolineato quanto sia un tesoro del Novecento dal valore inestimabile, oggi racchiuso in scatoloni.
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