SESTRI LEVANTE - Tra i tanti panel e talk andati subito esauriti al Riviera International Film Festival di Sestri Levante, c'è quello dedicato a "Supersex", la serie dedicata alla vita di Rocco Siffredi. Una sfida complessa per Francesca Manieri e per tutto il cast che ha visto Alessandro Borghi nei panni del protagonista e tante interpreti d'eccezione, tra cui Gaia Messerklinger che si è trasformata in Moana Pozzi. Ma per l'attrice di Moncalieri, classe 1989, "trasformarsi" è la parola chiave del suo lavoro.
Partiamo dalla domanda più scontata: come si fa a immedesimarsi in una persona che ha fatto parte dell'immaginario di tanti come Moana Pozzi?
Per me è stato un lavoro molto complesso, molto lungo. Ho studiato veramente tanto e ho cercato di non lasciare nulla al caso. Sentivo un grande senso di responsabilità proprio perché è stata un'icona, una donna molto amata, e il suo ricordo è ancora vivissimo e l'amore per lei da parte delle persone che l'hanno seguita. Ho cercato di prepararmi studiandola il più possibile, guardando tanto le sue interviste, cercando di assumere intanto una verosimiglianza a livello di movenze e a livello vocale, ricalcando il suo modo di parlare. Non solo l'accento ma anche la musicalità della sua voce. Aveva una voce molto soffice, molto accogliente. E poi ovviamente ho cercato di approfondire gli aspetti meno conosciuti della sua vita.
Rispetto ad altri ruoli, mi viene subito in mente la serie tv "Cuori", ma poi anche tante altre partecipazioni come ne "Il Paradiso del Signore", partecipare questo set significava anche mettersi un po' a nudo. Qual è stata la tua reazione sul set? E quello che ti rimarrà anche di questa esperienza?
Potermi trasformare è l'essenza del mio lavoro. Più i ruoli che mi chiamano a interpretare sono lontani da me come persona e particolari, complessi, con un loro universo molto definito, più io ovviamente sono contenta, come interprete, di mettermi al servizio di questa ricerca e di questo lavoro. Un personaggio come questo ovviamente è stata una grande sfida, anche per l'esposizione fisica che ne è derivata, ma mi sono sentita estremamente supportata sul set dai colleghi e da tutti i professionisti che hanno lavorato al mio fianco.
Questo prodotto viene visto anche dai giovanissimi, giovanissimi che oggi si affacciano in un panorama abbastanza complicato rispetto alla sessualità. Ad esempio con Onlyfans, piattaforma molto diffusa... Qual è anche la responsabilità di un prodotto come questo nel raccontare una storia di una pornostar come Rocco Siffredi, ma anche di tutto l'universo di cui lui fa parte?
Credo che sia quello di dare profondità ad un tema che ormai viene trattato con una superficialità estrema, rispetto al quale c'è sicuramente un problema e un tema di accessibilità da parte di ragazzi, appunto anche molto giovani, che magari non hanno gli strumenti per comprendere esattamente quello di cui si sta parlando. Quindi penso che la sfida dal mio punto di vista vinta da parte di questo prodotto sia stata proprio questa: restituire una complessità e una profondità ad un tema che viene spinto sempre più in superficie.
Chiudiamo con la Liguria: siamo a Sestri Levante, in questa cornice meravigliosa. Qual è il rapporto con questa regione?
Io sono di Torino quindi la prima vacanza con le amiche l'ho fatta ad Alassio. Non ero mai stata a Sestri Levante ed è stata una sorpresa meravigliosa. Stamattina abbiamo fatto il bagno e devo dire che l'accoglienza è stata calorosissima.