GENOVA - Due concerti con l'orchestra del Teatro Carlo Felice protagonista nella Old Saint Patrick Cathedral di New York: si intitola "A Bridge of Music" il progetto culturale internazionale ideato dal sovrintendente Claudio Orazi nel 2016 con lo scopo di valorizzare la musica quale volano della diplomazia culturale tra l’Italia e gli Stati Uniti. Dopo un'esperienza che portò nel 2019 l'Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari a ricreare l'Oratorio, diventato poi un documentario patrocinato da Martin Scorsese, questa volta è l'orchestra del Carlo Felice a creare questo ponte di musica. Nel 2025 ricorrerà il bicentenario dell’esecuzione della prima opera lirica italiana negli Stati Uniti e, in vista delle celebrazioni, l’Opera Carlo Felice ha proposto questa iniziativa, in programma martedì 8 e mercoledì 9 ottobre.
A dirigere l'orchestra il maestro Donato Renzetti, in un programma che celebra Lorenzo Da Ponte e Niccolò Paganini. "Portiamo il concerto di Paganini numero uno e tre sinfonie delle famose tre opere, di cui Del Ponte che sono 'Così fan tutte', 'Don Giovanni' e 'Le nozze di Figaro'", illustra il direttore d'orchestra a Primocanale il programma. Il violino sarà suonato da Giuseppe Gibboni, il vincitore della 56esima Edizione del Concorso Internazionale di Violino “Premio Paganini” di Genova nell’ottobre 2021.
Il sogno è di poter portare nel 2025 un'opera, proprio "Il Barbiere di Siviglia" che è stata la prima opera lirica rappresentata oltre oceano nel novembre 1825, molto prima che inaugurasse il Metropolitan. Il merito va proprio al grande Lorenzo Da Ponte: "i funerali di questo grande poeta e librettista italiano si tennero proprio nella cattedrale di San Patrick il 17 agosto 1838, dopo che fu molto attivo negli Stati Uniti tra il 1805 e il 1838. Il Carlo Felice vuole essere testimone di questo genio italico in vista delle celebrazioni per i 200 anni dell'opera italiana in America".
"Il Comune di Genova, di concerto con la Regione Liguria e il Ministero degli Affari Esteri, promuove l'internazionalizzazione del teatro: dopo New York, torneremo a Muscat nella primavera del 2025. C'è poi una coproduzione internazionale che ci lega alla Scala e all'Opera di Parigi con 'Il nome della rosa'. E proprio nei giorni scorsi abbiamo discusso con Muscat, l'Opera di Pechino e di San Pietroburgo una nuova coproduzione internazionale"