Cultura e spettacolo

Una programmazione che tiene conto delle preferenze di un pubblico vastissimo
4 minuti e 36 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Come sempre, a Natale, cinema per tutti. La programmazione di quello che storicamente per il grande schermo è il periodo più caldo dell'anno tiene infatti conto, e non potrebbe essere diversamente, dei gusti di un pubblico il più vasto possibile. Così in sala troviamo drammi, commedie, thriller, crime e ovviamente film d'animazione per grandi e piccini.

Musafa: Il Re Leone

E allora, dal momento che Natale è sempre Natale, cominciamo con 'Musafa: il re leone', prequel del famoso film di animazione del 1994 che ebbe un remake cinque anni fa. Racconta attraverso flashback la storia di un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone erede di una stirpe reale. L'incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino ma i loro legami saranno messi a dura prova mentre lavorano insieme per sfuggire ad un nemico minaccioso e letale.

Oceania 2

Se Musafa unisce computer grafica e live action, 'Oceania 2' – il 63esimo prodotto targato Disney - è un classico film d'animazione. Qui ritroviamo Vaiana e Maui che abbiamo imparato a conoscere nell'originale di otto anni fa pronti per un nuovo grande viaggio insieme a un gruppo di improbabili navigatori. Dopo aver ricevuto un inaspettato richiamo dai suoi antenati, Vaiana deve spostarsi verso i lontani mari dell'Oceania, in acque pericolose e dimenticate, per un'avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai fatto.

Un gruppo di cardinali

Conclave

Gli amanti del thriller trovano pane per i loro denti con 'Conclave', un film che ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: l'elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa di un pontefice amatissimo dalla gente un cardinale è incaricato di dirigere questo delicato processo. Ma una volta che i leader più potenti della Chiesa Cattolica si riuniscono e si chiudono nelle segrete sale del Vaticano si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere che porta alla un oscuro segreto in grado di minacciare le fondamenta stesse della Chiesa.

Diamanti

E' su temi certamente drammatici 'Diamanti' di Ferzan Ozpetek, interpretato da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, dove un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi.

Giurato numero 2

Con Clint Eastwood si va sempre sul sicuro tanto che 'Giurato numero 2', uscito già da alcune settimane, continua a rimanere in programmazione: la storia di un giovane che viene selezionato per deliberare sull'omicidio di una ragazza che in realtà potrebbe aver ucciso lui stesso in un incidente notturno in macchina dove credeva di aver investito un cervo. Un film sobrio, pulito e classico: lo studio di un personaggio nel mezzo di una crisi di coscienza raccontato con empatia. Guardando un imputato mal difeso da un avvocato d'ufficio che ha poco tempo da dedicargli, un pubblico ministero che segue il caso come un trampolino di lancio per la sua carriera politica, giurati che si preoccupano soprattutto di passare meno tempo possibile in questo pasticcio o che si lasciano influenzare dai propri pregiudizi assistiamo impotenti alla sconfitta della giustizia. (vedi QUI la recensione)

Una notte a New York

Da segnalare poi un curioso film girato tutto all’interno di un taxi: ‘Una notte a New York’ racconta di un viaggio dall'aeroporto JFK verso Manhattan nel quale l’autista e una passeggera chiacchierando tra loro discutono su amore e famiglia, desiderio e rimpianto. Perché la stranezza di un incontro con uno sconosciuto consente il tipo di nuda onestà che è spesso difficile mettere in scena con coloro che ci conoscono meglio. Un duetto che mette sul piatto un messaggio non banale di connessione ed empatia. Come i migliori film in passato ambientati in un’auto prende un'intimità forzata e la usa per creare una liaison consensuale e non sessuale - spiritosa, seria, onesta e gentile - tra i due protagonisti, sconosciuti che finiscono per aprirsi l'un l'altro con naturalezza e spontaneità. (vedi QUI la recensione)

La stanza accanto

Infine il cinema d'autore che trova il suo paladino in Pedro Almodovar. Con 'La stanza accanto' il regista spagnolo ha vinto il Leone d'oro a Venezia: un film sull’amicizia con una donna malata di un cancro in fase terminale che chiede all’amica del cuore di aiutarla a porre fine alla propria esistenza. Almodóvar sa come scavare nelle realtà profonde e spesso inespresse di situazioni estreme e affrontare una patologia terminale è senza dubbio la più complicata di tutte. Qui rifiuta la nozione convenzionale di combattere la malattia come una gara tra vincitori e vinti abbracciando piuttosto l'idea che scegliere di andarsene alle proprie condizioni possa essere considerata una forma di vittoria. E' un melodramma intimo che ci chiede di guardare alla mortalità ricordandoci che anche nei momenti più cupi l'amore degli altri può rendere più sopportabile ciò che ognuno di noi è costretto a dover affrontare. (vedi QUI la recensione)

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