'La casa degli sguardi', Zingaretti a Genova per il suo primo film da regista

Per il suo esordio da regista Luca Zingaretti ha scelto di trasporre sullo schermo 'La casa degli sguardi', opera prima (dopo una serie di raccolte di poesie) di Daniele Mencarelli, scrittore romano che ha sublimato nella letteratura un giovinezza complicata fatta di abuso di alcol e droghe e di un trattamento sanitario obbligatorio in un reparto psichiatrico. L'iconico interprete del commissario Montalbano lo presenterà al pubblico genovese lunedì 17 alle 21 al cinema Corallo in un incontro moderato da Francesca Savino.

Il percorso di un ragazzo dalla perdizione alla rinascita

Il film, presentato alla Festa del Cinema di Roma, rappresenta in qualche modo una testimonianza diretta dell'autore raccontando il percorso di un ragazzo dalla perdizione alla rinascita. E' la storia di Marco, un poeta 23enne alcolizzato che ha abbandonato la scuola, ha perso tutti i suoi amici ed è stato lasciato dalla ragazza. L’unico a rimanergli ostinatamente accanto è il padre, un tranviere che lo sorveglia come un cane da guardia. Insieme all'editore del figlio lo spingerà a cercare un lavoro che il giovane troverà come addetto alle pulizie all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma unendosi ad una squadra che a poco a poco diventerà per lui come una seconda famiglia.

Un film che parla di genitori e figli e della capacità di stare insieme

“Il mio film – dice Zingaretti che interpreta proprio il ruolo del padre mentre il protagonista è Gianmarco Franchini - è una casa di tanti sguardi che nel corso della mia vita ho visto, sostenuto, evitato, adorato, temuto e sperato. Parla del dolore non in termini negativi ma come ingrediente necessario per la felicità, perché dolore e gioia sono fatti della stessa materia. Parla della poesia, della bellezza e della loro capacità salvifica, di genitori e figli e della capacità di stare insieme come atto di amore più puro. Ma è anche un film sull’amore e l’amicizia che possono farti ritrovare la strada di casa, sul lavoro, che radica e identifica, e sulle persone che lo nobilitano”.

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