GENOVA - E' tutto pronto per la prima de "Il Turco in Italia", che dal 10 al 16 di giugno porterà in scena i lazzi del libretto di Felice Romani, la musica allegra e leggera di Gioacchino Rossini e le voci dei talenti dell'Accademia di Alto Perfezionamento del Teatro Carlo Felice. Giunta alla sua seconda edizione, questa iniziativa diretta da Francesco Meli e guidata da Serena Gamberoni è nata in pieno lockdown e punta a formare ogni anno un gruppo di giovani per il debutto sul palcoscenico con un grande titolo che chiude la stagione del teatro. Dopo mesi intensi di prove, trascorsi interamente in teatro, i ragazzi - provenienti da tutta Italia - non vedono l'ora di condividere questo momento con il pubblico.
"Vengo da Trento, ho 20 anni. Perché la lirica? Perché il teatro è un mondo magico fatto di esperienze incredibili e di persone molto speciali"
E' emozionata il soprano Gabriella Ingenito, la più giovane del cast, anche se al suo secondo anno di Accademia. "Il mio è un ruolo molto importante, il mio personaggio si chiama Zaida, è una zingara la quale ha perduto il proprio amore e va alla ricerca disperata di questo turco, di questo Selim che solo alla fine riuscirà a riconquistare, grazie all'aiuto di un suo caro amico Albazar e di un poeta, che è sempre in mezzo per aiutare i personaggi a rincontrarsi".
Amanti, scambi di coppia, equivoci e battibecchi: la trama è esilarante, ma è resa ancor più preziosa dalle scenografie di Lele Luzzati, eternamente fresche, giovani, allegre e coloratissime. I due atti sono ricchi di colpi di scena, in un quadrato amoroso che vede Zaida e Selim da una parte e Fiorilla e Don Geronio dall'altra. E i panni di Don Geronio saranno vestiti da Francesco Auriemma, basso. "Io sono partenopeo, per l'esattezza di Torre del Greco in provincia di Napoli. Ho 26 anni - anche se non sembra", commenta ridendo, alludendo a trucco e parrucco. "L'Accademia è stata una bellissima esperienza e questa è la mia seconda volta, dopo aver già avuto il piacere di debuttare con Elisir d'amore. Quest'anno invece sarò Don Geronio, un ruolo molto divertente, in un'opera che è proprio ambientata a Napoli, quindi quale occasione migliore".
"Invito tutti i miei coetanei: Rossini quando l'ha scritta aveva poco più di vent'anni, oggi noi in scena siam tutti ventenni e quindi vi aspettiamo a teatro"
Saranno tanti i ragazzi in sala, anche in virtù dell'abbonamento gratuito messo a disposizione dallo stesso Teatro Carlo Felice per i ragazzi delle scuole e dell'università. Sono poi tante le storie che si intrecciano, sul palco e dietro le quinte, come quella di Nicola Zambon che racconta:
"Io sono di Vicenza, ho cominciato mio percorso musicale studiando flauto traverso. Ma gli insegnanti mi dicevano 'Ma tu hai una voce per cantare', così mi sono detto 'Wow' e ho cominciato a studiare canto"
"Ora sono solo 5 anni che studio, dopo gli 8 di flauto, ma questo percorso mi ha dato tantissimo". L'appuntamento allora a teatro, con queste giovani promesse, vale doppio.