
Gli azionisti di Atlantia, che detengono l'88 per cento di Aspi, decideranno dunque se cedere la quota di controllo al consorzio formato da Cdp e dai due fondi Blackstone e Macquariue. I soci della holding dovranno votare se accettare l'offerta da 9,3 miliardi di euro del consorzio e dare semaforo verde alla vendita. La decisione verrà presa con un voto a maggioranza semplice (sarà sufficiente il 50 per cento più uno dei presenti). Se questo avverrà questa sera si terrà il consiglio di amministrazione della holding per fissare a sua volta un nuovo consiglio - la data presunta è il 10 giugno - che formalizzerà l'accordo. Entro il primo trimestre del 2022 comunque l'operazione dovrebbe essere definitivamente chiusa.
L'offerta del consorzio guidato da Cdp fissa a 9,1 miliardi il valore del 100% di Aspi e riconosce una ticking fee (la percentuale corrisposta per compensare i flussi di cassa tra la firma di un accordo e il closing) del 2% annuo sul prezzo dal primo gennaio 2021 alla data del closing dell'operazione. Percentuale che, secondo Atlantia, farebbe salire la valorizzazione a "circa 9,3 miliardi". E se si sommano anche le componenti aggiuntive del prezzo, ci si avvicinerebbe ai 9,5 miliardi della soglia minima della forchetta di prezzo indicata dagli advisor indipendenti ad Atlantia.
IL COMMENTO
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