Su una sola cosa Atlantia/Autostrade ha ragione: la decisione del governo è troppo lenta. La decisione è quella che sarebbe dovuta arrivare già da molto tempo, ormai: revocare senza se e senza ma ogni concessione autostradale in capo alla società della famiglia Benetton. La quale, invece, grazie a questo ritardo può chiedere quasi due miliardi di credito garantito dallo Stato, come previsto da un decreto anticrisi Covid, e congelare 14,5 miliardi di investimenti sulla rete sol perché un viceministro dell'economia, Stefano Buffagni (M5S), scrive questo post: "Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. No, grazie". Di più: Atlantia/Autostrade è pronta a fare guerra allo Stato, scegliendo le vie legali.
Neanche tanto sullo sfondo, c'è appunto la questione delle concessioni, legate al crollo dell'ex ponte Morandi, che ha fatto 43 morti, decine di feriti e a tutt'oggi tiene spaccata in due la
Liguria. In un Paese normale, sarebbe normale aver tirato su il nuovo ponte in un anno e mezzo e non si dovrebbe parlare di "modello Genova" come se fosse l'uovo con due rossi. Ma sarebbe ancor più normale che il governo di turno, quindi già il Giuseppe Conte numero uno, avesse provveduto a regolare la questione con la società titolare delle concessioni.
Dice Atlantia/Autostrada di avere il merito di aver ripagato l'ex Morandi e i danni alle famiglie colpite dalla tragedia. Merito? È davvero il minimo che potesse fare. In realtà, come giustamente osserva il collega Matteo Cantile su questo stesso sito, l'azienda è senza vergogna. E riletta con la lente d'ingrandimento degli ultimi fatti, anche quella apparentemente volontà di farsi perdonare sembra solo una fredda mossa tattica: nel processo penale diventa una attenuante aver in qualche modo risarcito il danno, che è un po' come restituire il bottino in caso di furto o rapina.
In tutto questo e non dimenticando che dall'inchiesta sull'ex Morandi, secondo l'accusa, sono emersi perizie e documenti taroccati, Matteo Renzi e la sua Italia Viva continuano a sostenere (al contrario dei Cinque Stelle, di ciò gli va dato atto) che Atlantia/Autostrade potrebbe avere qualche buona ragione legale da opporre alla cancellazione delle concessioni. Se almeno il governo di cui i renziani fanno parte, cioè il Conte bis, avesse accelerato la pratica, qualcosa la sapremmo già.
Viene il dubbio, invece, che l'esecutivo attuale non acceleri proprio perché Renzi & C. hanno quella posizione più favorevole ad Atlantia/Autostrade, checche' tentino di affermare, addirittura al contrario. In realtà un modo ci sarebbe per rendere possibile il perdurare delle concessioni in capo al gruppo che si è fatto crollare l'ex ponte Morandi: sottrarla alla proprietà della famiglia Benetton. Chi ha pensato fosse ammissibile fare la festa di Ferragosto in villa nonostante la strage del giorno prima fosse ascrivibile a una propria azienda non merita alcunché. Punto.
cronaca
Chi vuol salvare Autostrade studi come toglierla ai Benetton
Tra richieste al Governo e 'guerra' per vie legali
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