Uno dei temi centrali di queste ore è diventato il lockdown anagrafico per gli Over 70. I numeri dell’emergenza Covid dicono ancora una volta che sono loro i soggetti più a rischio. Oltre il 40% dei ricoverati nei pronto soccorso ha più di 75 anni, e oltre il 90% dei decessi riguarda proprio anziani e persone con altre patologie.
Un discorso ancora più valido se si leggono i dati di Eurostat che rimarcano come l’Italia è il Paese 'più anziano' d’Europa: il 22,8% della popolazione italiana totale è costituito da persone anziane a fronte del 20,3% della media dell’Ue. Entrando nel dettaglio risulta anche che la Liguria è la seconda regione 'più anziana' d’Europa con il 28,5% della popolazione che ha più di 65 anni. Una percentuale più alta si registra soltanto nella zona di Chemnitz, in Germania (28,9%).
Il dibattito si è surriscaldato per un tweet poi corretto del governatore della Liguria Giovanni Toti che, al di là del messaggio inizialmente male espresso, ha rilanciato la proposta condivisa anche con altre Regioni. L'invito agli anziani a restare a casa e non frequentare luoghi a rischio come mercati e mezzi pubblici associato al suggerimento di evitare di vedere i nipoti è già partito. Liguria capofila nella richiesta diretta al governo di mettere le misure nero su bianco e ammorbidire invece le posizioni sul mondo commerciale e della ristorazione con locali ancora penalizzati da possibili chiusure ulteriori, si parla di uno stop anche a pranzo, oltre al paventato coprifuoco su cui balla al momento l’orario: 18 o 21. La scelta alla fine dovrebbe ricadere sulla seconda opzione.
Il nuovo Dpcm sta prendendo vita ma i motivi di attrito tra esecutivo e Regioni non sembrano essere pochi. In mattinata un nuovo incontro con gli enti locali e il ministro Boccia a mediare le posizioni, ma le ore iniziano a scarseggiare, il premier Conte preme per arrivare alle nuove disposizioni. L'obiettivo è far partira la nuova misura il 4 novembre e avrebbe validità per un mese esatto. Si parla di tre livelli diversi di intervento: una misura più leggera valida su tutto il territorio nazionale, un secondo livello più deciso per quelle regioni che stanno manifestando criticità nel gestire la seconda ondata e infine il livello più grave per quelle che potrebbero diventare zone rosse a tutti gli effetti con stop alla mobilità tra le regioni. Il ministro alla Salute Roberto Speranza e quello agli Affari regionali Boccia hanno già spiegato che esiste una procedura ad hoc che impone la chiusura automatica per quelle zone che superano il livello Rt di allarme. Ma dalle regioni c'è anche la richeista di misure uniformi in tutto il Paese senza distinzioni e su questo il governo potrebbe anche essere d'accordo.
Nel periodo tra l'8 e il 21 ottobre, l'indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici di coronavirus è pari a 1,70. Piemonte e Lombardia hanno superato la soglia dell'Rt 2, (rispettivamente a 2.16 e 2.09). La Provincia Autonoma di Bolzano e la Valle d'Aosta sono vicine al 2 (1.96). In altre dieci regioni italiane l'Rt ha superato la soglia dell'1.5: in Calabria (1.66) in Emilia Romagna (1.63), in Friuli Venezia Giulia (1.5), nel Lazio (1.51), in Liguria (1.54), in Molise (1.86), nella Provincia Autonoma di Trento (1.5) in Puglia (1.65) e in Umbria (1.67). Ventinove province quelle maggiormente monitorate, per loro a seconda dei dati potrebbero scattare misure più forti.
C’è da affrontare anche il capitolo scuola. Nonostante le resistenze del ministro Azzolina si fa largo sempre più l’opportunità di tornare alla didattica a distanza per ogni ordine e grado nelle zone rosse che saranno istituite sulla base dell'indice Rt di diffusione del virus. La Liguria sarebbe ricompresa mentre nelle altre realtà territoriali la didattica a distanza potrebbe essere a discrezione dei governatori regionali con decisioni che riguarderebbero le classi dalla terza media in su. Ma non è l'unica opzione sul tavolo. La misure potrebbe essere adottata a livello nazionale con didattica a distanza per tutte le scuole supriori e le università
cronaca
Covid, verso nuovo Dpcm con restrizioni per anziani, zone rosse e coprifuoco
Nuovo incontro tra governo ed enti locali. Oggi potrebbe arrivare la nuova misura
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