porti e logistica

Blocco dei varchi Etiopia, Pra', San Benigno. Presidio davanti alla Prefettura
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E' la giornata campale e tanto temuta: il 15 ottobre con l'ingresso in vigore dell'obbligo green pass sono scattati, come annunciato, i blocchi e gli scioperi. A partire dai porti, italiani e liguri, in particolare a Trieste dove i lavoratori già dalla notte - circa in duemila - presidiavano l'accesso allo scalo.


A Genova si contano un centinaio di persone davanti ai varchi di Pra' alle sette di mattina, altrettanti in mattinata arrivano in lungomare Canepa: dall'alba infatti sono attivi due presidi davanti al varco di Ponte Etiopia e a Genova Pra' davanti all'ingresso del terminal PSA. I varchi di Pra' sono comunque aperti. "No green pass no fascisti" si legge sugli striscioni in lungomare Canepa e sui volantini distribuiti dal Coordinamento dei lavoratori portuali che hanno tentato di bloccare i varchi di ingresso.


Tensione per un camionista che questa mattina tentava di entrare con il suo mezzo dal varco di Ponte Etiopia e che, sceso dal mezzo, ha urlato ai manifestanti:
 "Andate a vaccinarvi e guadagnatevi la pagnotta". 

Alle ore 16.00 i circa cento No green pass hanno rimosso il blocco stradale su Lungomare Canepa, davanti al varco portuale Etipia. Rimane tuttavia il presidio che rimarrà probabilmente per tutta la giornata; secondo quanto appreso la Digos avrebbe identificato alcune persone che potrebbero essere denunciate per il blocco




Sono circa le 15,45 e la situazione rimane stabile: continuano a esserci un centinaio di persone a bloccare lungomare Canepa, presidiando i varchi portuali contro il green pass. 


Verso l'una e trenta un episodio di screzio tra i manifestanti e la polizia, che approfittando della situazione tranquilla ha fatto passare le auto bloccate in lungomare Canepa da un'ora, creando una corsia libera che poco dopo è stata rioccupata dai protestanti. 
 
Alle ore 12,30 i manifestanti - diventati circa 300 - bloccano il traffico di lungomare Canepa mentre continua il presidio davanti all'ingresso del varco di Ponte Etiopia.

Alle ore 12 i manifestanti davanti alla sede di Amt - una cinquantina in tutto - bloccano a singhiozzo il traffico
di via Bobbio e via Montaldo. Al personale Amt si è aggiunta una frangia delle persone che da questa mattina alle 8 avevano presidiato di fronte alla Prefettura.

Alle ore 10,30 bloccato, oltre a Pra' e Etiopia, il varco Albertazzi e il varco di San Benigno a Genova Sampierdarena: è il varco comunemente usato per l'accesso ai terminal sia da parte delle merci sia da parte dei passeggeri che devono imbarcarsi sui traghetti per le isole. Qui in tarda mattinata si riscontra il fronte più critico, con i primi Tir incolonnati e decine di manifestanti del mondo portuale. 

Trenta circa le persone a manifestare all'alba davanti ai cancelli di Fincantieri a Sestri Ponente, nessuno invece davanti al cantiere di Riva Trigoso, nonostante il volantinaggio di ieri. A Riva entrano in azienda circa l'80 per cento dei dipendenti e la metà delle ditte esterne dopo i controlli per il green pass. Tranquilla la situazione davanti allo stabilimento ex-Ilva a Genova Cornigliano, a parte alcuni camionisti in attesa per il controllo green pass. Coda per il controllo green pass davanti ad Ansaldo a Genova Cornigliano con ripercussioni sulla viabilità ordinaria.

Questa mattina in Prefettura a Genova si è riunito il Cub (confederazione unitaria di base). In largo Lanfranco davanti alla Prefettura anche il presidio dei manifestanti di Libera Piazza Genova, movimento no green pass locale che ogni sabato da mesi scendono in piazza contro la misura adottata dal governo Draghi.

Dopo il presidio davanti alla Prefettura, i manifestanti si sono divisi, alcuni tra loro hanno marciato ordinatamente verso il porto per aggregarsi al presidio ai varchi portuali, altri verso un piccolo presidio Amt davanti alla sede di via Montaldo. All'incrocio con via Bobbio sono circa 50 le persone giunte al presidio.

Leonardo Sinigaglia, portavoce dei no green pass genovesi, ala moderata del movimento spiega: "Noi chiediamo l'abolizione del green pass, questa non è una misura sanitaria, lo rifiutiamo in toto e non ci fermeremo fino a quanto il green pass non sarà abolito. La Prefettura non accetterà le nostre istanze di conseguenza la protesta andrà avanti a Genova e in tutta Italia".

Eraldo Mattarocci del Cub spiega: "In prefettura vogliamo esplicitare i problemi che il green pass porta a una parte della popolazione. Vogliamo denunciare che in un Paese nato dalla Resistenza ci sia una discriminazione di questo tipo. La nostra è una lotta contro le discriminazioni, è una lotta antifascista. Qui non ci sono infiltrati ma solo lavoratori che vogliono che i diritti individuali e collettivi vengano rispettati".

Sul fronte green pass arriva il commento del governatore Giovanni Toti: “Chi oggi protesta e vuol bloccare le fabbriche e i porti, dovrebbe ricordarsi solo alcuni mesi fa quando quei porti e quegli stabilimenti erano bloccati dal Covid e non si poteva entrare non per una legittima protesta svolta pacificamente ma in ragione delle norme che ci proteggevano dalla pandemia. Se oggi il paese è ripartito è grazie agli italiani che si sono vaccinati, oltre l’80%, è grazie ai vaccini e al green pass che ci ha convinto tutti a farlo”.