Scatta l'allarme terapie intensive. C'è anche la Liguria tra le dieci Regioni definite ad alto rischio per la tenuta delle terapie intensive. Oltre alla Liguria le altre sono l'Abruzzo, la Campania, l'Emilia Romagna, la Lombardia, la Puglia, la Sardegna, la Toscana, l'Umbria e la Valle d'Aosta.
Questo l'allarme lanciato dal monitoraggio del ministero della Salute e dell'Iss (Istituto superiore della Sanità). In queste regioni è infatti segnalata una probabilità di superare la soglia del 30% delle terapie intensive occupate da pazienti Covid nel prossimo mese, da alta a massima. Ma non solo, la Liguria insieme alla Lombardia è la regione dove il rischio è segnalato più alto.
La situazione in Italia dei contagi del Covid preoccupa nuovamente. La seconda ondata è ormai in atto. Per questo arriva l'invito alle Regioni, "in raccordo con il ministero della Salute, a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di valutare il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette": si legge nel monitaggio settimanale di ministero della Salute e Iss. Si rileva inoltre che "si evidenzia una nuova fase epidemiologica con un aggravio del lavoro dei servizi territoriali che potrebbe riflettersi in breve tempo in un sovraccarico dei servizi assistenziali".
La situazione delle terapie intensive in Liguria al momento appare comunque sotto controllo sul fronte della disponibilità. Secondo l'ultimo bollettino di Alisa del 15 ottobre i ricoverati in ospedale a causa del Covid in tutta la regione sono 347 persone, di queste 26 si trovano in terapia intensiva (tre in meno rispetto al giorno precedente). Angelo Gratarola, direttore del Dipartimento di emergenza del San Martino fa il punto della situazione: "Al momento in tutta la Liguria abbiamo a disposizione circa 250 posti in terapia intensiva, di questi 100 sono a Genova. Quello lanciato dal ministero e dall'Iss è un warning di pericolo e bisoggna ovviamente terenere alta l'attenzione".
Intanto si lavora anche sotto altri profili per far fronte alla nuova ondata di contagi. Entro ottobre a Genova saranno aperte sei strutture di media intensità di cura del coronavirus: le prime due la settimana prossima, le altre quattro la settimana successiva, per un totale di 150 posti letto. La conferma rriva dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel corso del punto stampa giornaliero sull'emergenza coronavirus confermando che restano alcuni quartieri di Genova l'area da tenere sotto attenzione in Liguria a causa della crescita del contagio.
"L'obiettivo delle nuove strutture sarà quello di non farci passare alla fase 4 del nostro piano sanitario - ha aggiunto il governatore -. Aumenta la pressione nei pronto soccorso, aumentano i ricoveri, in prevalenza di medio-bassa complessità di cura, le terapie intensive continuano a oscillare sotto le 30 unità, il numero dei decessi resta significativamente più basso rispetto alla primavera scorsa".
salute e medicina
Report ministero Salute e Iss: in Liguria allarme per le terapie intensive
Insieme ad altre nove Regioni segnalato l'alto rischio per i posti disponibili
2 minuti e 21 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Venerdì 22 Novembre 2024
Con 'Breathe' alle 21 Primocanale rivive la tragedia del Covid
Giovedì 21 Novembre 2024
Processo Morandi, incognita feste sulle udienze. In aula il 2 dicembre
Venerdì 22 Novembre 2024
Cultura, il sogno di Palazzo Ducale: "Biglietti gratis per le scuole"
Giovedì 21 Novembre 2024
Primocanile - Cani e gatti in redazione, gli animali di Primocanale
Ultime notizie
- Nada Cella, a dicembre si decidono gli elementi di prova per il processo
- Imperia, spettacolare incidente sul Lungomare Vespucci
- Grand Prix di ginnastica, sabato al Palasport di Genova il grande evento
- Imperia, in Prefettura l'incontro con il Garante per la tutela delle vittime di reato
- Sampdoria, a Palermo la maglia contro la violenza sulle donne
- I chiavaresi sulla svolta del cold case di Nada Cella: "Qui tanti hanno taciuto"
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più