GENOVA - La crisi di Governo preoccupa anche la Liguria, in queste ore convulse e bollenti a Roma. C'è chi teme che per la regione, come per altri territori, le dimissioni di Draghi possano rappresentare uno stop per le grandi opere finanziate dal Pnrr e che le elezioni anticipate distolgano l'attenzione della politica nei confronti di tematiche impellenti per il paese, primo tra tutti la crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina. Dopo che nel Movimento 5 Stelle si è aperta l'ennesima crisi, tra chi vorrebbe andare al voto e chi invece è convinto per sostenere l'attuale premier e il governo di unità nazionale, anche la Lega gioca un ruolo importante in queste ore per quello che sarà il discorso in Senato di Mario Draghi.
E se con il Movimento 5 Stelle la Lega non vuole continuare a stare, poiché quello di questi giorni è "un triste teatrino che blocca il Paese, troppo spesso ostaggio di irresponsabili e voltagabbana che negli ultimi mesi di legislatura vorrebbero coltivare il proprio interesse personale anziché l'interesse del Paese reale. Non è quello che merita il Presidente Draghi, ma soprattutto non è quello che merita l'Italia", d'altro canto emerge anche una profonda insofferenza nei confronti del Partito Democratico.
"Noi siamo pronti a confrontarci con gli elettori, se Draghi troverà delle altre soluzioni per garantire una stabilità, quindi non con forze ballerine che dicono sempre no e ostacolano il lavoro, saremo invece i primi a voler proseguire", chiarisce la posizione della Lega il consigliere regionale Stefano Mai, collegato durante Il Programma elettorale di Primocanale.
"Ius soli o ius scholae, Ddl Zan, cannabis sono continue provocazioni e cose che non servono al bene del paese"
"Ma cosa c'entrano questi temi?", insorge il deputato del Pd Franco Vazio, ospite in studio. "Le do una notizia che forse non sa, questi temi non sono nell'agenda politica del Governo: del Ddl Zan non se ne parla da mesi". L'accusa della Lega è di aver contribuito a creare, assieme al Movimento 5 Stelle, la frattura all'interno della maggioranza.
D'altro canto, da parte del Pd così come del movimento centrista di Giovanni Toti, Italia al Centro, arriva il monito di non cedere alle lusinghe dei sondaggi che darebbero il centrodestra in vantaggio in gran parte della penisola, trainato da chi in questa alleanza è sempre rimasto all'opposizione, ovvero Fratelli D'Italia. La preoccupazione riguarda, infatti, l'approvazione della legge di bilancio, senza la quale molti fondi destinati alle grandi opere e provvedimenti potrebbero essere bloccati. "Il Pnrr va avanti, è vero, ma il Governo deve vigilare passo dopo passo sull'effettuazione delle procedure. Noi liguri attendiamo il provvedimento del fondo affitti ogni anno entro fine luglio per i cittadini liguri, se venissero sciolte le Camere i soldi ad ora congelati verrebbero dati ai cittadini o se ne riparla dopo le elezioni?", è questo il quesito posto sul tavolo da Marco Scajola, assessore regionale per Cambiamo che sottolinea il perché per il movimento di Toti sia meglio aspettare la primavera per il ritorno alle urne.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Italia Viva, con Raffaella Paita che si è detta lieta che a livello locale si fosse intercettata già "l'inaffidabilità del M5s, che dice no alla Gronda e che quindi non vuole bene a questa città. Ecco perché qui abbiamo deciso di appoggiare Marco Bucci come sindaco, smarcandoci molto prima da un movimento che perde 'stelle' ogni ora che passa". E per la deputata di Italia Viva la legge di bilancio "Mario Draghi non è soltanto una garanzia per tutto il paese a livello internazionale, per la crisi energetica, per far sì che non aumenti l'inflazione, per l'attuazione del Pnrr.
"Se non è fatta la legge di bilancio, il paese finisce in esercizio provvisorio e non si potrà intervenire con manovre sociali, di rafforzamento sanitario o di rafforzamento delle imprese. C'è una bella differenza tra un nuovo Governo e l'esercizio provvisorio"
Su questo tema non si esprime con chiarezza la Lega che ammette possa essere un "ostacolo tecnico". "Noi non siamo per le elezioni subito, ma serve un Governo che vada incontro a questo inverno difficile con grande stabilità. Una parte del patto che sosteneva il Governo è venuta meno e vedremo se Mario Draghi possa risolvere questa situazione".