GENOVA - E' nata ufficialmente il primo gennaio 2015 e ha preso il posto della vecchia provincia. La Città Metropolitana di Genova ha ereditato parte delle sue funzioni. Domenica prossima, 6 novembre, si rinnova il consiglio metropolitano composto da 18 membri eletti con un procedimento di secondo grado, non vede cioè coinvolti i cittadini ma soltanto gli amministratori dei territori interessati: sono loro infatti a eleggere il consiglio metropolitano. La carica di sindaco metropolitano è in mano al primo cittadino della principale città, quindi Marco Bucci sindaco di Genova rieletto a giugno. Sono elettori tutti i sindaci e i consiglieri comunali dei Comuni del territorio della Città metropolitana in carica alla data delle elezioni. Sono due le liste che si sono presentate alle elezioni una che rappresenta uno schieramento di centrodestra e uno di centrosinistra.
LE LISTE - La prima lista si chiama "per la Città metropolitana". Nella lista sono presenti: Patrizia Altobelli, consigliere del Comune di Sant'Olcese; Daniela Botta, consigliere di Serra Ricco; Viola Brunoro, consigliere di Casarza Ligure; Giovanni Collorado, sindaco di Castiglione Chiavarese; Carlo Gandolfo, sindaco di Recco; Claudio Garbarino, consigliere di Torriglia; Elena Manara, consigliere di Genova; Giuseppina Maria Merlin, consigliere di Ronco Scrivia; Flavia Pastorino, consigliere di Masone; Maria Caterina Peragallo, consigliere di Recco; Fabrizio Podestà, consigliere di Ne; Gabriele Reggiardo, sindaco di Casella; Laura Repetto, consigliere di Busalla; Giacomo Robello, consigliere di Arenzano; Andrea Rossi, consigliere di Cogorno; Antonio Segalerba, consigliere di Chiavari, Franco Senarega, consigliere di Recco; Giorgio Tasso, consigliere di Rapallo. Otto donne su diciotto e tre sindaci.
La seconda e ultima lista che si è presentata è quella dei "civici democratici progressisti". Tra i candidati ci sono: Margherita Asquasciati, consigliere di Fontanigorda, Laura Bacchella, consigliere di Cogorno; Silvana Balbi, consigliere di Montoggio; Mariajosè Bruccoleri, consigliere di Genova; Patrizia Caruso, consigliere di Bogliasco; Guglielmo Caversazio, consigliere di Santa Margherita Ligure; Ivano Chiappe, sindaco di Davagna; Luca Costa, consigliere di Bogliasco; Stefano Damonte, consigliere di Cogoleto; Mirco Ferrando, sindaco di Mele; Simone Franceschi, sindaco di Vobbia; Maria Grazia Grondona, sindaco di Mignanego; Enrico Vassallo, consigliere di Serra Riccò; Claudio Villa, consigliere di Genova. Sei donne su quattordici e quattro sindaci.
LE FUNZIONI - Tra le funzioni in capo alla Città Metropolitana ci sono aspetti di coordinamento per gli interventi del territorio, la tutela e valorizzazione dell'ambiente, trasporto pubblico provinciale, costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente. Tra le funzioni rilevanti anche la programmazione provinciale della rete scolastica (nel rispetto delle indicazioni regionali). Nello statuto della Città metropolitana di Genova c'è anche una disciplina dei rapporti tra i singoli comuni, le loro Unioni e la stessa Città metropolitana.+
I COMUNI COINVOLTI - Il comune principale della città metropolitana è Genova. La Città metropolitana è composta da 67 Comuni: 17 Comuni costieri con 141.488 abitanti; 14 Comuni montani (altezza da 500 metri sul livello del mare) con 9.661 abitanti; i restanti Comuni occupano le principali valli e la mezza costa. I Comuni con numero di abitanti superiore a 10.000, oltre al capoluogo (con 586.655 abitanti, pari al 68,7 % del totale), sono 5, tutti ricompresi nella fascia costiera: Arenzano, Rapallo, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante.
I Comuni con numero di abitanti fra 10.000 e 5.000 sono 10. Sono ricompresi nella costa: Cogoleto, Recco, Santa Margherita Ligure, Camogli (tra 9.000 e 10.000 abitanti); nel primo entroterra del levante: Cogorno, Casarza Ligure; nelle valli Polcevera e Scrivia: Serra Riccò, Campomorone, Sant'Olcese, Busalla. I Comuni con abitanti in numero inferiore a 1.000 sono 19, di cui 1 nella costa (Portofino) e gli altri nella Val Trebbia, nella Val Fontanabuona, nelle Valli Aveto e Scrivia.
GLI ORGANI DELLA CITTA' METROPOLITANA - Il sindaco della città metropolitana è il sindaco della città capoluogo. Il consiglio metropolitano è l'organo di indirizzo e controllo della Città Metropolitana e ha approva regolamenti, piani e programmi. La conferenza metropolitana è composta dal sindaco metropolitano, che la convoca e presiede, e dai sindaci dei comuni della città metropolitana. È competente per l'adozione dello statuto e ha potere consultivo per l'approvazione del bilancio.
I BILANCI DELLA CITTA' METROPOLITANA DI GENOVA - Il bilancio previsionale degli anni compresi tra il 2022 e il 2024 sottolinea come per l'ente siano state previste entrate parti a 336 milioni nel 2022, 310,7 milioni nel 2023 e 286,8 milioni nel 2024. Nel 2021 è rimasto un disavanzo da spendere per l'ente Città Metropolitana di Genova: si tratta di un residuo di quasi 130 milioni messi a bilancio per il 2022.
Per quanto riguarda le spese sono invece 16 i temi (missioni) principali legati alle attività dell'ente: Servizi istituzionali, generali e di gestione che per ogni singolo anno prevede spese per circa 41 milioni. Per ordine pubblico e sicurezza stanziati ogni anni circa 477mila euro. Per istruzione e diritto allo studio prevista una spesa di quasi 31 milioni per il 2022 e di quasi 20 milioni a testa per gli anni 2023 e 2024. Alla voce Politiche giovanili, sport e tempo libero la spesa previsionale di bilancio è di zero euro così come è zero per turismo, assetto del territorio ed edilizia abitativa, Soccorso civile, Politiche per il lavoro e la formazione professionale e, infine, per Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca.
Tema centrale è invece quello dello Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente. Per il 2022 a disposizione una spesa di 13,3 milioni, per il 2023 di 8,2 milioni e per il 2024 2,6 milioni con spese sempre a diminuire. Calo delle spese anche per Trasporti e diritto alla mobilità: nel 2022 la previsione parla di una spesa di 163 milioni, nel 2023 di 160 milioni e nel 2024 di 142 milioni.
Per i Diritti sociali, politiche sociali e famiglia previste ogni anno spese pari a circa 106 mila euro. Per Sviluppo economico e competitività si passa da una previsioni di spesa di 3,3 milioni del 2022 a 361mila euro a testa per gli anni 2023 e 2024. Altri temi di spesa riguardano la voce fondi e accantonamenti previsti in 1,8 milioni nel 2022, 2,4 milioni nel 2023 e quasi 2,6 milioni nel 2024. Con un debito pubblico di previsione per anno che si aggira intorno al 3,6 milioni e infine ogni anni previsti 20 milioni di anticipazioni finanziarie.
IL COMMENTO
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