Politica

Secondo la deputata di Noi Moderati sono ancora troppo pochi i centri per gli uomini e i sex offenders, con percorsi idonei per l'educazione alla parità di genere e al rispetto del sesso femminile
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di Silvia Isola

ROMA - Anche la deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo ha preso parte alla cerimonia della Camera dei deputati per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, su invito del presidente Lorenzo Fontana. Cavo, unica donna ligure presente all'evento dal titolo "Non più sole – La drammatica attualità della violenza contro le donne", ha portato all'attenzione di ragazzi e docenti presenti nella Sala della Regina di Montecitorio alcuni degli spunti che più le sono rimasti impressi nei suoi 7 anni da assessore in cui ha avuto anche la delega alle politiche sociali e alle pari opportunità. 

Tra le priorità da lei ribadite, la necessità di sensibilizzare fin da piccoli, fin dalle scuole primarie l'importanza e il rispetto della parità di genere: "Non esistono cose 'da maschi' e cose 'da femmine', bisogna educare i ragazzi con iniziative nelle scuole. Fondamentale la prevenzione, le chance sono per tutte quante e non dobbiamo far annidare lo stereotipo di genere da cui può derivare la violenza più estrema". La deputata ha tenuto a ricordare un 25 novembre di qualche anno fa alla casa circondariale di Genova Pontedecimo, dove sono detenuti i sex offenders.

"Avrei avuto bisogno di più consapevolezza quando ero piccolo, sono cresciuto nella violenza e poi era troppo tardi: queste sono le parole di un detenuto che mi sono rimaste impresse: i centri per gli uomini sono ancora troppo pochi, una 50ina in tutto, e servono con finanziamenti pubblici più strutturali, necessari anche per case rifugio e centri antiviolenza"

Ai ragazzi ha portato anche uno spunto di riflessione dal caso che era scoppiato dopo la fotografia con le medaglie di Linda Cerruti, la campionessa ligure a livello europeo di nuoto sincronizzato che aveva ricevuto centinaia di commenti sessisti sotto una fotografia in cui replicava una posizione tipica del nuoto sincronizzato. "Le sue gambe in spaccata hanno suscitato una pioggia di commenti irrispettosi di vent'anni di sacrifici e fatica, specchio di una società ancora troppo maschilista. Speriamo sempre più in chi veda non due gambe ma l'orgoglio di un'Italia che vince".