GENOVA - "Il trasferimento dei depositi chimici a Genova da Multedo a Sampierdarena è una questione che come ministero stiamo valutando sotto l'aspetto delle procedure di impatto ambientale, non posso andare oltre le valutazioni tecniche, certamente con la più completa disponibilità a verificare caso per caso se ci sono delle correzioni del progetto da fare". Così il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a margine di una lectio magistralis all'Università di Genova interviene sulla 'Valutazione di impatto ambientale' del progetto diventa nazionale. I tempi di risposta del ministero "sono quelli delle procedure, dipende se sono complicate o se non sono complicate, non c'è un qualcosa di automatico".
"Mi auguro e impegno il ministero ad andare avanti nei tempi più rapidi possibili, dipenderà anche dalle risposte dei proponenti"
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sui depositi costieri ha detto: "Abbiamo affrontato questo tema ma a decidere sarà una sede più tecnica e giuridica che politica. C'è un comune intento tra Regione Liguria, Autorità Portuale e Comune di Genova sullo spostamento: ricordo che la chimica è un'esigenza del paese, troppo facile eliminare chimica e acciaio, così si elimina anche il paese. L'adeguamento funzionale della nuova area è un atto sufficiente al trasferimento, si tratta di valutare la competenza di intervento per la procedura di Via".
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Il governatore ligure ha aggiunto: "Il tema politico dei depositi è che nessuno se ne è mai preso cura, quella di oggi è una alternativa più sicura di dove sono da 40 anni a 7 metri dalle case. Adesso siamo di fronte a un procedimento tecnico e amministrativo". Sui tempi non è stato chiarito entro quando questo nodo verrà districato, il ministro è restato sul vago, commentando "questo processo durerà un mese in più o in mese in meno". Ma il primo cittadino Marco Bucci è sicuro che già in una decina di giorni si saprà
"Si esclude di ripartire da capo con l'iter. Si tratta di un adeguamento tecnico-funzionale, che lo faccia il ministero o la Regione verrà deciso dalle norme nazionali"
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Intanto ad ottobre il municipio di Sampierdarena attende il pronunciamento del Tar sul ricorso che ha presentato, una battaglia legale che i cittadini portano avanti da diversi mesi e che esprime la propria contrarietà "sull'ennesima schiavitù, con il posizionamento a Ponte Somalia".
SUL RIGASSIFICATORE - Il ministro ha parlato anche del progetto del rigassificatore al largo di Vado Ligure, oggetto di un incontro più approfondito con il presidente di Regione Liguria e l'assessore Giacomo Giampedrone. "Ad ogni insediamento energetico ci sono proteste, parliamo di energia pulita e le abbiamo contro il fotovoltaico perché purtroppo occupa terreni, abbiamo proteste contro le pale eoliche, quindi non mi stupisce che in Liguria ci siano proteste anche contro il rigassificatore a Vado Ligure. Credo che si debba fare lo sforzo di trovare un punto di equilibrio - spiega Pichetto Fratin -. Il punto di equilibrio va trovato anche con un confronto serrato con le comunità locali per mitigare quello che può essere l'impatto, se impatto c'è, per trovare un po' di convivenza rispetto a un obiettivo che comunque dobbiamo perseguire". Si è deciso intanto di avviare uno screening sul territorio che ha una serie di richieste ed esigenze, per raccogliere un primo elenco di opere strutturali, strategiche e coerenti con il territorio di accompagnamento. I tempi prevedono di fare entro un anno la valutazione ambientale, per un processo che andrà avanti per i prossimi tre anni. Ma non ci saranno compensazioni a carattere economico, nemmeno nel limitare i costi dell'energia per gli abitanti del savonese.
SUL GAS E LE COMUNITA' ENERGETICHE - Il ministro ha affrontato anche altri temi legati all'energia: "Sotto l'aspetto quantitativo delle riserve di gas possiamo sentirci abbastanza tranquilli, ad oggi abbiamo gli stoccaggi più alti d'Europa al 92% delle previsioni. È difficile dare delle certezze sui prezzi del gas, posso stimare che non succederà più di arrivare a 330 dollari al megawattora. Sotto l'aspetto dei prezzi del gas il quadro geopolitico mondiale è difficile da decifrare. Gli effetti di qualcosa che avviene a 20mila chilometri di distanza si ripercuotono immediatamente, quindici giorni fa c'è stato un rialzo dovuto alle minacce di sciopero in Australia", dice il ministro.
E ancora: "Sicuramente l'Italia entro questo autunno partirà con le comunità energetiche, mi auguro in tempi brevi di poter firmare definitivamente il decreto sulle comunità energetiche - È una grande sfida, quella dell'autoconsumo e di abitudini diverse per arrivare alla produzione di energia in comune. - commenta il ministro - Così oltre al milione e 700 mila produttori individuali che abbiamo già, da Enel a chi ha due pannelli solari sul tetto, aggiungeremo un modello diverso di produzione e consumo dell'energia".