Politica

I lavoratori di Acciaierie d'Italia hanno incassato le parole del governo: "Se la trattativa con Mittal dovesse andare male è pronto comunque il piano B"
1 minuto e 45 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Dopo la manifestazione di ieri, venerdì 20 ottobre ndr, i lavoratori di Acciaierie d'Italia hanno incassato le parole del governo: "Se l'azienda non dovesse andare male è pronto comunque il piano B", le rassicurazioni di Palazzo Chigi. 

"Grazie a lavoratori e parti sociali, da ieri c'è qualche certezza in più sul futuro di Acciaierie d’Italia. Da anni mi batto, soprattutto in Europa, a difesa di un settore altamente strategico e, nel caso specifico, per chiedere con forza un impegno concreto da parte del socio privato che, anziché comunicarci le proprie intenzioni in merito agli investimenti in Italia, presentava ai parlamentari europei progetti avveniristici in Belgio, quindi non certo in realtà dove il costo del lavoro sia inferiore al nostro - le parole dell'eurodeputato, capo delegazione della Lega, Marco Campomenosi -. Eppure, i lavoratori italiani sono quelli che hanno pagato il prezzo di scelte sbagliate, coperte da ammortizzatori sociali pubblici. Chi non crede che in Europa non esista un futuro per l’acciaio sbaglia di grosso. Oltre alle difficoltà con alcune amministrazioni locali, comitati e magistrati che sembrano non comprenderlo, emerge, tra i vari problemi, l’incapacità della Commissione Europea che non sta intervenendo a difesa della capacità produttiva del nostro continente".

Per l'eurodeputato della Lega Campomenosi sul tavolo resta il tema irrisolto dell'approvvigionamento e del costo di materie prime e risorse energetiche e del rifiuto a limitare l'export di rottame di ferro, necessario alla filiera italiana, ma che viene ricomprato e rilavorato dalla Turchia. "Forse a Bruxelles qualcuno preferisce ergersi a ultimo difensore dei dogmi liberoscambisti dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, anziché difendere la nostra capacità produttiva e i nostri lavoratori - l'attacco di Campomenosi -. Invece l’autonomia strategica passa anche attraverso il contributo che i lavoratori e la filiera dell'acciaio Italiano possono dare. Dove per incapacità e pregiudizi ideologici non arriva l’Ue, per fortuna c’è il Governo, che confido saprà trovare soluzioni che non solo aiuteranno a incrementare produzione e numero di lavoratori coinvolti, ma anche a rassicurare una filiera di fornitori diffusa su tutto il Paese, che in questi anni ha sofferto molto per tempi di pagamento lunghissimi".

 

 

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