LA SPEZIA - Un parere più che favorevole alla formazione di un 'grande centro' politico capace di unire le forze liberali del Paese sia a livello nazionale che locale arriva da Alessandro Laghezza, presidente di Confertra Liguria, la confederazione generale dei trasporti e della logistica. "Già nel 2014 avevo fondato un'associazione che si proponeva di contribuire a creare un processo di unione di tutte le forze liberali e innovatrici di questo Paese tagliando fuori gli estremismi e i populisti. Probabilmente eravamo avanti - spiega Laghezza -. Ora anche con la spinta del governo Draghi questo progetto sembra prendere forza o comunque alcuni partiti cercano di dargli forma".
La questione del 'grande centro' riguarda anche tutta la macchina regionale in Liguria dove la tensione tra Lega e Cambiamo di Toti è esplosa dopo la rielezione del Presidente Mattarella: "Io credo che nel momento in cui Toti ha dato vita al progetto centrista ha messo in conto le possibili fibrillazioni interne alla coalizione" spiega senza troppi dubbi. Ora le partite si aprono a più livelli. Se a Genova il sindaco uscente Marco Bucci sembra poter dormire sogni tranquilli per quanto riguarda la coalizione con la Lega che ha rassicurato sul sostegno, alla Spezia non mancano i movimenti interni e le discussioni.
Il nome nuovo è quello di Massimo Perotti, proprietario dei cantieri Sanlorenzo (Leggi qui). "Perotti? Penso che se i grandi imprenditori e in generale le migliori risorse della società civile si impegnano per la politica avremmo una politica migliore. Perotti anche per il suo legame con Carlo Calenda rappresenta una personalità importante e se vorrà spendersi anche a livello locale avrà molto da dire per La Spezia" spiega ancora Laghezza.
E l'attuale sindaco Pierluigi Peracchini? Laghezza analizza la situazione con uno sguardo ampio sul panorama che si configurerà da qui ai prossimi mesi: "La riconferma di Peracchini è in forse non tanto per Peracchini ma per la coalizione stessa. Quello che mi preoccupa è che tutto questo possa avvantaggiare una sinistra che non è la sinistra che auspico io. Se invece ci fosse una coalizione che comprende Italia Viva, Cambiamo e altri movimenti centristi che si presentano come alternativa sarebbe per me naturale appoggiarli"
E ancora: "Peracchini ha cercato di imprimere una svolta, c'è riuscito al 50% secondo me per vari motivi - aggiunge il presidente di Confetra Liguria -. intanto perché il personale politico che ha espresso il centrodestra non si è espresso al meglio a livello comunale e poi perché l'opposizione ha fermato alcuni progetti importanti per la città. Non so se a Peracchini verranno concessi altri cinque anni. La città può esprimere alternative di qualità".
Ma il presidente di Confetra Liguria allontana per il momento la sua possibile scesa in campo: "Amo molto la politica, ho avuto contatti con diverse forze politiche, ma il mio impegno diretto al momento non è in agenda" precisa anche se non chiude la porta a una chiamata futura.