Politica

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di Giorgia Fabiocchi

LUNI - Subito dopo essere usciti dalla villetta di Giovanni Toti ad Ameglia, il presidente ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana e gli assessori Giampedrone e Scajola hanno fatto il punto dell'incontro.

Piana: "Incoraggiati a proseguire la nostra azione politica e i nostri programmi. Siamo determinati a proseguire, confidiamo nel pieno rispetto delle parti e che sia possibile fare chiarezza il prima possibile. Il presidente Toti è il primo a volerlo per tornare a incidere sul territorio come ha fatto in passato, mettendo quella capacità di azione che era probabilmente mancata nelle precedenti amministrazioni. Quello che abbiamo fatto in questi anni è testimoniato anche dalla quota di fondi, per esempio il Pnrr, che abbiamo portato in Liguria".

Scajola: "Non nascondo che è stato un piacere rivedere Giovanni dopo tutto questo tempo: il presidente è certamente amareggiato ma l'abbiamo trovato lucido, tonico combattivo e convinto dell'ottimo operato fatto nell'interesse dei liguri e della Liguria. Non abbiamo parlato di dimissioni ma di azione politica nel rispetto del mandato che abbiamo ricevuto con uno straordinario risultato nel 2020. Non rinneghiamo ciò che abbiamo fatto sul piano politico, massimo rispetto per la magistratura e le altre istituzioni e speriamo di poter rivedere presto Toti alla guida della Liguria. Governare è un diritto e un dovere per Toti. Questo incontro è servito per fare un quadro della situazione e portare avanti i nostri progetti"

Giampedrone: "Mi pare che la sintesi sia chiara: con Toti abbiamo valutato una linea che non arretra di un millimetro rispetto al lavoro che abbiamo fatto, Ringrazio l'avvocato Savi che ci ha accompagnati e speriamo che il riesame o eventualmente la cassazione consentano al presidente di tornare al suo posto. Oggi eravamo noi tre in rappresentanza di tutta la giunta, a noi si aggiungeranno anche le altre forze politiche che incontreranno il presidente. L'incontro di oggi ci ha resi più forti e compatti: l'unico nostro obiettivo è il ripristino della normale attività di Toti, garantita dalla Costituzione, quando saranno state rimosse le condizioni attuali. Il nostro orizzonte, lo dico con chiarezza, è la fine del mandato a settembre e ottobre 2026. Non abbiamo toccato linee amministrative ma solo linee politiche: sarà importante anche discutere dell'approvazione del bilancio, lo faremo a tempo debito".

L'avvocato Savi: "La riunione è stata coesa, tra uomini che vedono la politica in modo analogo. Per quanto riguarda l'aspetto processuale ci stiamo preparando per il riesame a cui chiederemo revoca o attenuazione dei provvedimenti cautelari che sono in essere: riteniamo che non ci siano pericoli di reiterazione di reati o inquinamento di prove. Il presidente Toti ha svolto una riflessione sulla propria posizione processuale: sui fatti la ricostruzione è stata serena e chiara, senza opacità; i fatti sono tutti accertati con riscontri che rendono inutile ogni ulteriore preoccupazione. C'è il problema più generale dei finanziamenti privati alla politica, il concetto di Toti è che le richieste di denaro sono state sempre fatte nel rispetto delle norme, nessun denaro è stato versato al di fuori degli scopi politici, semmai il problema è la modalità con cui il denaro è stato chiesto. Toti ha sempre pensato di avere agito nel rispetto delle norme, del resto la politica deve essere sovvenzionata ma è anche giusto che vengano tracciati confini precisi per portare finanziamenti restando lontani da contestazioni penali. L'impegno che si è assunto, dunque, è che siccome la procura non ritiene idonee certe formule fi finanziamento in futuro le modalità di raccolta fondi potranno cambiare".