Non si tira indietro il presidente di Regione Liguria Marco Bucci, di fronte al futuro esito delle Comunali di Genova.
Quando si vota, il commento di Bucci
Il primo assoluto che è, per l'elezione del futuro sindaco, Bucci non conferma e non smentisce la circolare del Viminale che avrebbe individuato nella prossima primavera il voto genovese. "Le probabilità sono alte ma se mi chiedete se ho visto scritta questa cosa qua, che si voterà tra aprile e giugno 2025, vi dico di no - ha commentato durante Terrazza Incontra, format ideato dal presidente Maurizio Rossi, il presidente della Liguria Marco Bucci -. Detto questo io sono favorevole al fatto che si voti a giugno. Posso dirvi che è venuta fuori una narrazione errata, che io voglia portarla avanti il più in là possibile, ma non è così. Anzi, penso che prima si voti e meglio è, così vinciamo il prima possibile".
Campagna elettorale ai blocchi di partenza
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Sotto il cielo della politica genovese è comunque iniziata - data delle votazioni a parte - una corsa contro il tempo per trovare il profilo più adatto per affrontare una campagna elettorale che sarà senza esclusione di colpi. Il centrosinistra sembra ancora in una fase embrionale, alla ricerca non solo di un candidato sindaco ma anche di un campo, largo o meno, che demarchi una potenziale coalizione. E al momento, strappi nel Partito Democratico a parte, gli incontri sono solo all'inizio. E il tempo stringe, soprattutto se dovesse essere quello primaverile. Dall'altra parte della barricata, in un centrodestra post sbornia regionale, pensieri e sensazioni sono duplici: da un lato si fanno i conti con la sconfitta su Genova (del 27 e 28 ottobre scorsi ndr) e con alcune frizioni interne nel cosiddetto mondo civico e centrista, dall'altro si confida nella rincorsa già iniziata con un candidato in pectore, il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi. L'avvocato genovese è già al lavoro e a dimostrazione di ciò si è consumata la nomina di due assessori tecnici, di cui uno vicino al mondo sociale e cattolico come Enrico Costa, e l'avvio delle giunte itineranti. Prima tappa, nella giornata di ieri, al Cep.
Parole al miele per Pietro Piciocchi
Non c'era bisogno di un altro endorsement ma Bucci, per cui è meglio abbondare che deficere, ha tenuto a ribadire la sua stima e la sua fiducia nei confronti del vicesindaco. "Io penso che sia il candidato giusto e lo pensa tutta la coalizione, quindi andremo avanti così; se poi succedono altre cose strane se ne potrà riparlare ma ora come ora andiamo avanti in questo modo" ha commentato a Primocanale Marco Bucci. La spinta, a fatti e a parole è partita, anche se il dato, numeri alla mano, racconta di una Genova terra di riconquista del centrosinistra e soprattutto del Partito Democratico. A Marco Bucci è stata riconosciuta una vittoria tutt'altro che scontata - probabilmente era l'unico che potesse risollevare il centrodestra dopo la maxi inchiesta, l'arresto di Giovanni Toti e le sue conseguenti dimissioni - ma è stata innegabile la sconfitta nel capoluogo ligure, che ha ribaltato un risultato che dal 2017 è stato schiacciante.
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"Sul fatto che a Genova abbiamo perso è tutto da discutere, i numeri lo dicono chiaro e tondo ma l'analisi io l'ho fatta seggio per seggio e i risultati sono un po' diversi, se lo dico pubblicamente però, darei un vantaggio (ride e scherza Bucci ndr)". Battute a parte, l'analisi di Marco Bucci punta sul primo partito, quello di chi non è andato a votare. "Si vede che abbiamo avuto parecchia astensione rispetto ai voti del 2022, cosa che non è successa dall'altra parte (al centrosinistra ndr) quindi noi dovremo lavorare su questo - commenta a Terrazza Incontra Marco Bucci il presidente di Regione Liguria -. Non c'è stato un trapasso di voti da una parte all'altra ma c'è stata una grossa manifestazione di astensione dovuta a tante cose che sono presumibili. Queste cose vanno via e si può ritornare a lavorare come si deve, quindi la vedo molto positiva ed è per quello che dico che prima vinciamo e meglio è". A cosa si riferisca Bucci non è dato sapersi ma, a buon intenditor, poche parole. Qualche scoria e reminiscenza dell'inchiesta genovese da un lato, nonostante la vittoria del centrodestra, e qualche cantiere aperto e fastidioso di troppo, come ha più volte sottolineato Marco Bucci, dall'altro. Impedimenti a parte, qualcosa non ha funzionato e la maggioranza - non per caso - si è già messa al lavoro tra giunte itineranti e neo assessori tecnici e civici, anche vicini all'area di centrosinistra, attenti al sociale, come Enrico Costa.
IL COMMENTO
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