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Politica

La risposta di Chiaramonte (Genova Unita): "Non siamo capri espiatori, la verità è che mancavano i numeri per comporre le liste"
3 minuti e 23 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Filippo Biolé

Colpo di scena nella corsa verso le Comunali di Genova, quando ancora la campagna elettorale è ai blocchi di partenza. Filippo Biolé, candidato per la poltrona di primo cittadino, supportato da Genova Unita, ha annunciato il suo passo indietro, con dispiacere e rammarico.

Il perché del passo indietro

"Non senza difficoltà, dato il grande impegno di tutti coloro che si sono adoperati per la nostra proposta, che molte adesioni ha trovato tra i nostri concittadini, siamo costretti a ritirare la nostra candidatura" è l'incipit della nota di Filippo Biolé. La motivazione? Nasce, a detta dell'avvocato genovese, dalla presenza di Genova Unita, alla manifestazione di sabato scorso organizzata da Mattia Crucioli (fresco di candidatura a sindaco ndr). "La coerenza con la forte identità valoriale ed etica del nostro progetto ci impone di rifiutare l'appoggio della Lista Genova Unita, dopo che quest'ultima ha preso parte, nostro malgrado, alla manifestazione sovranista contro l'Europa. Manifestazione che, nelle parole di chi la ha indetta, vorrebbe vedere l'Italia fuori dall'Unione Europea e quindi infranti tutti i valori cui noi invece crediamo convintamente. Non possiamo dunque più riconoscerci né dirci parte di una lista che, con sprezzo dell'Europa e quindi verso di noi, si pone contro convinzioni che, almeno in questo caso, non sono né possono essere messe in discussione. Ci sono punti saldi che devono restare tali così come salda è la convinzione di voler continuare a guardare a una Genova europea - incalza Biolé -. In virtù di quella trasparenza che ci contraddistingue, e che troppe volte abbiamo visto rinnegata dai partiti, è quindi per noi naturale non tacere questo inatteso dissenso "interno" - su un tema che mai avremmo pensato divisivo -, e giungere quindi a questo passo. Non senza aver prima ringraziato tutti coloro che, con generosità e voglia di fare, ci hanno sostenuto fino a questo momento. E sul cui sostegno sappiamo di poter continuare a contare, sia pure da altre sedi e con altra visibilità". Alla fine l'annuncio di un impegno per continuare a lavorare per la città: "Continueremo a lavorare per Genova in ogni modo possibile, come abbiamo sempre fatto, con impegno e massima dedizione nei confronti della nostra città".

La dura risposta di Genova Unita

Genova Unita, attraverso le parole del suo fondatore Gianluca Chiaramonte, rimanda al mittente l'accusa. "Non facciamo i suoi capri espiatori, alla manifestazione sono andato come Genova Unita e ho spiegato i motivi: ho parlato con Crucioli pochi minuti e sono andato via, non ho condiviso la piazza, volevo solo esprimergli il mio apprezzamento per aver portato posizioni contro la guerra nella sede comunale e istituzionale - spiega a Primocanale Gianluca Chiaramonte -. Non abbiamo nessun legame con Crucioli e non appoggeremo la sua candidatura, non farò alleanze con lui, perché politicamente siamo lontani anni luce". Alla base, secondo esponenti vicini a Genova Unita, c'è la difficoltà di portare avanti un percorso che prevede la formazione della lista, una scalata non semplice e che avrebbe avuto un ruolo determinante nel passo indietro di Biolé. "Sono molto dispiaciuto per la decisione di Biolé e per le sue parole perché, dare la colpa a noi per essersi ritirato, non è molto elegante, soprattutto da parte di una persona corretta ed elegante come Filippo" ha aggiunto Chiaramonte.

Il centrosinistra osserva "sorridente"

A livello politico la decisione dell'avvocato genovese fa tirare un respiro di sollievo al centrosinistra e alla sua candidata Silvia Salis: i voti di un potenziale elettorato deluso da Pd & C. potevano infatti dirottarsi proprio su Filippo Biolé. Nel frattempo, dal sottobosco della sinistra si vocifera un dialogo serrato tra gli esponenti di Rifondazione Comunista e lo stesso Biolé, che potrebbe incontrarli non solo per scambiare vedute ma anche possibili accordi politici. Ma al momento è ancora tutto in fase embrionale. E alla finestra resta il centrosinistra, che già nelle scorse settimane aveva contattato Biolé, stimolando un passo indietro dell'oramai ex avvocato. E non è escluso che tra le parti si possa trovare un accordo.

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