GENOVA-Mentre il presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini cerca di trovare una soluzione legata alla gara per la realizzazione della nuova diga foranea di Genova, nel pomeriggio sono diverse arrivate dal mondo istituzionale e imprenditoriale.
Tempi troppo stretti e importo troppo basso di fronte a costi elevati di realizzazione: sono i due nodi che hanno fatto sì che le due mega cordate di imprenditori, We Build - Fincantieri e la spagnola Aciona con Gavio e Caltagirone, non si siano presentate alla gara per la diga di Genova.
Diga, Bucci: "Autorità Portuale deciderà come procedere"- LE DICHIARAZIONI
"Noi andremo avanti in ogni caso e sarà l'autorità portuale a definire come proseguire". Il sindaco di Genova Marco Bucci risponde così alla domanda sul futuro della diga di Genova. "C'era una canzone che diceva 'one the saints go marching in', e questo è il nostro motto - dice Bucci - noi andiamo comunque avanti. Capisco le difficoltà di chi deve affrontare una gara dove si sa in partenza che la cifra non è sufficiente con l'incremento dei prezzi delle materie prime che abbiamo avuto, la situazione è difficile a causa delle dinamiche internazionali ma d'altra parte il governo ha detto che troverà soluzioni e, alla fine si andrà avanti".
Diga, Toti: "A incidere il gigantesco aumento dei prezzi"-LEGGI QUI
A commentare la situazione anche il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti: "Le aziende che hanno fatto una manifestazione di interesse preliminare saranno chiamate per trovare in modo negoziato la possibilità di far partire l'opera. È una cosa che Signorini già si appresta a fare, ne abbiamo parlato ieri, e questo non interrompe il percorso".
"Ci sono state manifestazioni preliminari di interesse di più di una cordata di imprese - ha detto - ma è chiaro che un gigantesco aumento dei prezzi in questi ultimi mesi abbia inciso e in qualche modo falsato i valori dell'investimento. Vedremo come decideranno di proseguire Adsp e ministero, immagino con uno stralcio del lotto funzionale che sia sufficiente per la copertura economica data all'opera. Chiaro che poi occorrerà per finirla, ma ci vogliono anni non è tema di oggi, un ulteriore finanziamento, per la verità non particolarmente importante visto che stiamo parlando di un'opera da un miliardo e alcune decine di milioni di euro non faranno la differenza - continua Toti -. L'importante è non interrompere questa corsa positiva e far partire il cantiere entro l'inizio dell'anno. C'è tutto il tempo per farlo e credo che la procedura negoziata sia il miglior modo di procedere".
Diga, Spinelli: "A quelle condizioni hanno fatto bene a non presentarsi"-LA NOTIZIA
Anche Ance, l'associazione nazionale costruttori edili, è intervenuta con un comunicato molto duro. "Il caso diga rischia di provocare un'onda d'urto devastante, con effetti drammatici sulla credibilità del sistema Italia" si legge sulla nota firmata dal presidente nazionale Ance, Federica Brancaccio, il presidente dell'Associazione genovese, Giulio Musso, e quello Ligure Emanuele Ferraloro.
"La diga foranea del porto di Genova è un’opera fondamentale non solo per la città, ma per il sistema logistico di tutto il Paese. E non solo: il porto di Genova rappresenta una delle porte del Mediterraneo per l’Europa. La notizia del ritiro delle due cordate che avrebbero dovuto partecipare alla gara per realizzare la diga mette a rischio una delle opere pubbliche più imponenti del Paese, con un miliardo di investimenti e una stima di oltre 1.000 lavoratori per ognuno dei 5 anni necessari per realizzarla. Ci appelliamo al commissario straordinario Paolo Emilio Signorini perché ponga in essere da subito tutte le azioni idonee a rimettere in piedi la realizzazione dell’opera, che insieme al Terzo valico ha una valenza strategica senza precedenti per tutto il territorio". Lo hanno dichiarato i segretari generali della Filca nazionale, Enzo Pelle, e della Filca Liguria, Andrea Tafaria.
"Non possiamo tollerare che vadano perse queste risorse previste dal Pnrr – aggiungono – perché sono indispensabili per il rilancio delle costruzioni e consentiranno l’assunzione di migliaia di addetti, oltre a portare benefici in tutti i settori dell’economia. I lavori della diga foranea sarebbero dovuti iniziare a settembre: chiediamo a Signorini di convocare subito le organizzazioni sindacali – concludono Pelle e Tafaria – perché non c’è tempo da perdere, la diga non può allungare l’elenco delle tante opere italiane necessarie e mai realizzate".