GENOVA - Il colpo di scena era avvenuto il 23 settembre, proprio nei giorni in cui ci si aspettava l’aggiudicazione: collegio di esperti con potenziale conflitto di interessi, azzerato e tutto da rifare. Era il secondo colpo di scena nella vicenda della nuova diga di Genova, che aveva visto già la gara andata deserta per questione di extracosti delle materie prime causa guerra in Ucraina, tempi e altre clausole da rispettare, capitoli ritenuto inadeguati dai due potenziali candidati.
Era così partito l’iter di aggiudicazione grazie ad una negoziazione tra le due cordate, We Build - Fincantieri e la spagnola Aciona con Gavio e Caltagirone, che si erano presentate. Il presidente del porto Signorini aveva parlato, in un convegno durante il Salone nautico, della data del 12 ottobre come quella in cui si aggiudicherà l’opera. Poi, detto questo, giorno più giorno meno non cambierà il destino e i tempi dell’opera i cui lavori dovrebbero partire a inizio 2023.
“La nuova diga ha iniziato il suo percorso nel 2018. Siamo nel 2022, è la più importante opera del Pnrr, costa 1,3 miliardi è un progetto approvato e finanziato, penso che la aggiudicheremo il 12 ottobre. Mi sembra un buon lavoro". Il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini aveva così commentato di recente la questione.
“Aver cambiato commissione è un grandissimo risultato di chi ha lavorato, perché pochissimo tempo prima dell'assegnazione abbiamo scoperto un problema grosso - aveva aggiunto il sindaco Marco Bucci - non deve essere vista come un rallentamento perché è successo dopo 40 giorni dall'incarico. Il problema poteva venire fuori sei mesi dopo, con l'assegnazione già fatta e allora sarebbe stato enorme".
IL COMMENTO
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