GENOVA - Da otto mesi a un anno, tra valutazione di impatto ambientale e Conferenza dei servizi, se tutto andrà liscio. Questi sono i tempi (normali) per le autorizzazioni istituzionali del progetto del tunnel subportuale di Genova. Ma perché il countdown parta è necessario che ci sia il progetto definitivo che Autostrade non ha ancora presentato e che non si sa quando presenterà, anche considerando le pesantissime interferenze (almeno otto) messe in evidenza dal decreto dirigenziale del settore Valutazione di impatto ambientale della Regione Liguria. 39 pagine in cui si elencano i progetti in atto e quelli già previsti dal piano straordinario delle opere del porto di Genova, ma non solo, anche per i lavori del nuovo Galliera e del waterfront di levante. (LEGGI QUI).
ITER AUTORIZZATIVO (CHE PERTIRÀ CON IL PROGETTO DEFINITIVO)
Ma analizziamo quale iter autorizzativo seguirà l’opera che, secondo il sindaco di Genova Marco Bucci (GUARDA QUI) , dovrebbe vedere l’apertura dei cantieri a metà 2023 (data impossibile come si desume dall’iter sotto citato).
1. Scoping richiesto da Autostrade a Regione che lo ha emanato a settembre con decreto del dirigente per sapere preventivamente come muoversi in modo da predisporre tutta la documentazione necessaria
2. Regione ha già indicato tutti gli elementi da approfondire
3. A questo punto il proponente deve redigere il progetto definitivo
4. Una volta pronto il progetto definitivo viene attivato il provvedimento di autorizzazione unico regionale (PAUR) che comprende anche la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale)
5. Dopo la VIA da parte di Regione Liguria, c’è il passaggio delle ulteriori autorizzazioni in conferenza dei servizi a cui partecipano Comune di Genova, Autorità di bacino, Autorità Portuale e Città Metropolitana sotto il gestore unico di Regione.
Da otto mesi a un anno il tempo richiesto dalle istituzioni nell’ambito dei tempi normali previsti da queste procedure. Sempre che Autostrade riesca a superare le tante criticità.