Porto e trasporti

Arrivano dal settore Valutazione di impatto  ambientale  
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di Elisabetta Biancalani

GENOVA - 39 pagine, quelle del decreto dirigenziale del settore Valutazione di impatto ambientale della Regione Liguria, dove parola dopo parola si racconta, in sintesi, il tunnel subportuale di Genova, e le criticità, o interferenze, con altre opere o progetti in corso. Di questo, nella nostra inchiesta, abbiamo già parlato in parte (https://www.primocanale.it/porto-e-trasporti/15592-inchiesta-tunnel-subportuale-viaggio-nelle-otto-ingombranti-interferenze.html). Ma non c’è solo questo. Analizziamo la parte relativa al progetto.

“Il progetto di fattibilità del tunnel sub-portuale di attraversamento della città di Genova si sviluppa per una lunghezza pari a circa 4,2 km, di cui 3,49 km in galleria, costituito da due canne principali separate, del diametro di 15,4 metri ciascuna, realizzate mediante scavo meccanizzato a mezzo TBM (N.d.r. la talpa). Il tratto al di sotto dal fondale marino interesserà 400 metri in corrispondenza del bacino portuale, tra Calata alla Sanità e Calata Gadda, con copertura minima di terreno di 13 metri e un battente idraulico di 33 metri. Il tracciato si estende dal nodo di S. Benigno, a ponente, fino a Viale Brigate Partigiane, nel quartiere Foce, passando al di sotto del bacino portuale in corrispondenza del quale raggiunge la quota minima, per poi risalire al di sotto della collina di Carignano”.

 

IPOTESI PER LA SOPRAELEVATA

“Il progetto prende in considerazione le seguenti ipotesi: - dismissione e abbattimento della sopraelevata da Via Buozzi a Fiera; - rifunzionalizzazione del tratto di sopraelevata da San Benigno a Via Buozzi, che rappresenta la tratta minima per mantenere attive le funzionalità del nodo di San Benigno senza doverlo stravolgere e che è compatibile e congruente con il progetto di riqualificazione del waterfront come prevista nel Blueprint per Genova da Porta Siberia a Punta Vagno; - mantenimento in funzione del tratto di sopraelevata da San Benigno all’altezza della zona dell’Acquario (tratta massima che potrebbe essere tenuta in funzione compatibilmente con le nuove rampe dell’interconnessione Tunnel-Via Casacce).

 

L’IMBOCCO DI LEVANTE

 

L’imbocco a levante è previsto in Viale Brigate Partigiane mediante un raccordo a raso, per il quale sono state valutate due possibili configurazioni; è stata ritenuta maggiormente idonea quella che prevede che i veicoli in uscita dal tunnel vengano indirizzati verso sud attraverso l’attuale rotatoria in radice alla sopraelevata, mentre l’imbocco del tunnel potrà invece avvenire da nord.

 

LO SVINCOLO INTERMEDIO “MADRE DI DIO”: IPOTESI FORMA A PRUA DI NAVE

 

È previsto uno svincolo intermedio del tunnel presso la zona “Madre di Dio” per garantire il collegamento del Tunnel Sub-portuale con il centro città, costituito da due rampe che si dipartono dalle canne principali all’incirca a metà del percorso in zona Madre di Dio –Via delle Casacce. Anche in questo caso sono state valutate due opzioni ritenendo più idonea la seconda: 1. nella prima opzione l'imbocco del tunnel è contraddistinto da un portale rovesciato che, nella parte terminale, assume le forme della prua di una nave che emerge dal mare, accompagnando la fuoriuscita del tunnel; 2. la seconda opzione si distingue dalla prima solo per l’assenza del portale, prevedendo un imbocco tradizionale.

 

L’IMBOCCO DI LEVANTE ALL’ALTEZZA DELLA LANTERNA

 

L’imbocco del tunnel a ponente è previso in prossimità della Lanterna, collegato alla viabilità di Lungomare Canepa attraverso la strada a scorrimento veloce Guido Rossa ed al casello autostradale di Genova Aeroporto (A10). Il collegamento con il casello di Genova Ovest (A7) è invece garantito attraverso due rampe che si innestano nel tunnel raccordandosi con la viabilità del nuovo nodo di San Benigno e l’autostrada A7. Anche in questo caso sono state valutate due soluzioni progettuali;

 

è stata ritenuta maggiormente idonea la prima che considera il contesto più ampio intorno all’area dell’imbocco ovest e prevede la valorizzazione della Lanterna come fulcro percettivo, polo culturale e centro delle connessioni ciclo-pedonali est-ovest della città. Il Parco della Lanterna verrà esteso verso Sampierdarena, formando un tessuto verde ‘a griglia’ che arricchisce il quartiere dal punto di vista paesaggistico.

 

(… CONTINUA)

 

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