Porto e trasporti

Lo scrive la regione nel dossier sulla bozza di progetto presentata da Autostrade
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di Elisabetta Biancalani

GENOVA - Nell’ambito del dossier regionale, il cosiddetto scoping (la procedura di definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale), del settore Valutazione di impatto ambientale della Regione sulla bozza di progetto presentata da Autostrade per la realizzazione del tunnel subportuale di Genova, emerge una fitta rete di interferenze con cui dovrà fare i conti il proponente, e sono interferenze a dir poco invalidanti perché riguardano grandi opere già approvate e in taluni casi già avviate, che stravolgeranno ingressi e uscite dal porto, adeguamento delle sue infrastrutture viarie e ferroviarie. Insomma, non bruscolini nell’occhio, ma veri e propri macigni che paiono inamovibili, anche se il sindaco li ha definiti dettagli e conta di aprire i cantieri a metà 2023 (GUARDA QUI TUTTE LE PUNTATE). Da qui la Regione chiede al proponente “che tutte le scelte progettuali dell’opera di cui trattasi siano concordate e definite in anticipo con AdSP”.

 

E allora analizziamo con pazienza le interferenze più eclatanti a livello portuale:

 

AZIENDE DA DELOCALIZZARE

“Si evidenzia sin d’ora che la soluzione progettuale oggetto di esame interferisce in maniera rilevante con diversi soggetti concessionari dell’Ente rispetto ai quali dovranno prevedersi ipotesi ricollocative ovvero soluzioni che consentano la continuità operativa, con costi e oneri, a qualunque titolo, che non potranno in alcun modo ricadere in capo all’ AdSP” (…) Si fa rifermento ad attività in terreno comunale e portuale “nell’area di San Benigno sia nel distretto industriale di Levante (Calata Gadda, Grazie e Boccardo”.

 

INTERFERENZE CON INTERVENTI STRADALI E DI SICUREZZA DEL PORTO

 “Lo Staff Programma Straordinario dell’autorità di sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha fornito alcune prime osservazioni riguardanti le interazioni tra l’intervento Tunnel Sub – Portuale e (il progetto P3121) gli interventi stradali prioritari nell’ambito portuale bacino di Sampierdarena e con il progetto (P3134) di adeguamento delle infrastrutture di security del Porto di Genova. Il progetto P3121 prevede la realizzazione di una nuova viabilità interna ed esterna all’area portuale attraverso la creazione di corridoi e accessi dedicati al traffico pesante. Tali interventi prevedono la separazione del traffico cittadino da quello portuale, al fine di migliorare la viabilità urbana.

Il nuovo sistema viabilistico, a lavori ultimati, potrà contare su accessi diretti all’autostrada tramite i caselli di Genova Ovest e di Genova Aeroporto, oltre alla connessione Lungo Polcevera con Genova Bolzaneto, con conseguente implementazione delle performance trasportistiche portuali ed extra portuali. Il piano generale degli interventi è composto da più opere infrastrutturali che si estendono lungo l’arco portuale da calata Bettolo (a Levante) fino al viadotto Pionieri ed Aviatori d’Italia. L’intervento P3121 è stato approvato a valle della conclusine iter approvativo (Conferenza dei Servizi) la progettazione esecutiva è stata conclusa nel primo semestre del 2022 e ad oggi sono avviati i cantieri per l’esecuzione delle opere.

 

 

“INCOMPATIBILE CON COLLEGAMENTI SAN BENIGNO-BETTOLO”

 Questa premessa ha l’obiettivo di rappresentare il contesto in cui si inserisce il progetto per il tunnel sub-portuale nella tratta uscita/entrata lato ponente cittadino, il quale presenta un tracciato che non risulta compatibile con l’attuale progetto di viadotti di collegamento sopraelevata esistente con San Benigno e calata Bettolo e con il viadotto per il collegamento piastra San Benigno con la Calata Bettolo.

Si sottolinea che dovranno essere posti a carico del soggetto proponente eventuali oneri che dovranno sostenersi per:

  • il mantenimento in esercizio dei viadotti cosiddetti “giro lanterna” per i quali è prevista la demolizione nell’ambito

del progetto P3121;

  • la riprogettazione delle Opere B e C al fine di renderle compatibili con il progetto tunnel sub-portuale;
  • la modifica alle opere del programma straordinario e segnatamente Opere B e C del progetto P3121 al

fine di renderle compatibili con il progetto tunnel sub-portuale. 

Poi c’è l’adeguamento e il potenziamento di n. 14 varchi portuali e di 3 km di recinzioni con il fine di ottimizzare le infrastrutture fisiche e tecnologiche che hanno impatti sulla security il tutto anche in ragione con gli esiti dell’ispezione di “Maritime Security” di Commissione Europea del febbraio 2020La conclusione dei lavori è stata fissata per il 10/11/2023”.

 

“APPARENTE INCOMPATIBILITA’ CON NUOVO VARCO ETIOPIA IN QUOTA (nodo strategico)”

 

“L’esecuzione del tunnel sub-portuale presenta delle apparenti incompatibilità per quanto concerne soprattutto il nuovo Varco Etiopia in quota, la cui attivazione dovrebbe garantire la possibilità di chiusura del Varco Etiopia attuale. Si sottolinea che il varco Etiopia rappresenta un nodo strategico ed essenziale per la viabilità portuale e per l’operatività del Porto. Va da sè che gli impatti del tunnel sub-portuale non si limiterebbero, in termini di security e viabilità portuale, al solo Varco Etiopia in quota qualora questo non venisse reso operativo, ma interesserebbero anche tutti gli altri varchi, anche in ragione degli impatti generati dalla P2930 sull’area Passo Nuovo/Albertazzi.

 

Si richiede, pertanto, che il soggetto proponente predisponga analisi e studi di dettaglio per l’organizzazione dei flussi e per la redistribuzione degli stessi considerando possibili scenari futuri del sistema varchi, eventualmente anche mediante modelli di simulazione del traffico, il tutto da concordarsi con l’AdSP, eventualmente considerando alcune possibili ipotesi alternative come, ad esempio, prevedere di garantire la sola uscita dal Varco Etiopia in quota e prevedere di mantenere almeno l’entrata del Varco Etiopia a raso per alcune categorie e tipologie di mezzi e utenti. Si segnala, inoltre, la necessità di potenziare, a prescindere, il Varco di Ponente in sponda destra al fine di compensare, seppur solo parzialmente, le criticità sopra citate".