A Terrazza Colombo focus sul Terzo Valico. Un incontro voluto dal presidente di Terrazza Colombo e membro della commissione Trasporti al senato della XVII Legislatura Maurizio Rossi. A fare il punto della situazione è il commissario al Terzo Valico Calogero Mauceri che ha spiegato nel dettaglio le problematiche affrontate nella realizzazione dell'opera tra il ritrovamento di amianto e la presenza del gas nelle gallerie da scavare. "Entro l'anno dovremmo arrivare all'abbattimento dei due diaframmi delle gallerie tra Cravasco e Vallemme" ha spiegato il commissario durante la sua relazione. Ma sulle tempistiche esatte di fine lavori ancora non c'è una data certa indicata, conseguenza delle problematiche trovate nel tempo. Il commissario Mauceri nel corso dell'incontro ha parlato anche della situazione del nodo di Genova: "La realizzazione del sestuplicamento è in fase di conclusione, i primi treni passeranno prima dell'estate". Per quanto riguarda il dopo Terzo Valico, ovvero il quadruplicamento tra Tortona e Milano è il viceministro Edoardo Rixi a fare il punto della situazione: "L'opera va in conferenza dei servizi entro quest'anno, poi verrà messa in progettazione entro la fine del 2025 e quindi finanziata".
Gli interventi
Franco Manzitti ripercorre le tappe del progetto: "Questa per me è anche una parte molto personale e coinvolgente visto il ruolo avuto da mio padre in quest'opera. Sono molto preoccupato per capire come andrà a finire quest'opera che i liguri aspettano da tempo. L'obiettivo è far viaggiare le merci e i passeggeri velocemente verso Milano. Una necessità fondamentale visto che le linee esistenti non erano sufficienti. Per questo si è resa necessaria una linea diretta Genova-Milano". Manzitti poi ripercorre tutte le tappe storiche legate all'iter di approvazione del progetto. "Il tempo che passa aumenta le difficoltà, dal 1994 sono emersi una lunga serie di problemi ma i lavori sono iniziati. Ci sono stati svariati problemi come le talpe bloccate o la presenza delle bolle di gas che sono stati parzialmente nascosti".
Gigi Grillo, senatore presidente Commissione Trasporti: "Il Cipe del 2001 del governo Berlusconi mise le ali per la realizzazione di quest'opera. Si approvarono fondamentalmente tre leggi importanti che permettevano il finanziamento per le opere. Il decreto attuativo e il codice degli appalti venne approvato all'unanimità e in Parlamento".
Maurizio Rossi, presidente di Terrazza Colombo e membro commissione Trasporti XVII Legislatura: "Bisogna dire che l'alta velocità tra Genova e Milano non ci sarà mai. Noi siamo scesi dal sogno di trent’anni fa di avere una velocità di 250 a quello dei 180 km orari. Per andare a lavorare a Milano non si potranno mai velocizzare i tempi senza il quadruplicamento. Questo è fondamentale, altrimenti è impossibile abbattere i tempi. In questi anni il costo del Terzo Valico è lievitato invece il progetto per il quadruplicamento in pianura non è mai stato fatto, questo è il problema primario".
Maurizio Caviglia, segretario della Camera di Commercio di Genova: "Per noi il Terzo Valico vuol dire togliersi dall'isolamento e creare un collegamento con il resto del territorio. Primi in Italia abbiamo fatto un libro bianco sulle opere infrastrutturali, ci sono tutte le opere e le diverse situazioni. Gli imprenditori devono avere delle certezze e noi non le abbiamo. Ma queste sono fondamentali perché servono per programmare. Parliamo del nodo di Genova, della zona logistica semplificata. Serve anche una collaborazione con le imprese perché ci sono degli impegni che dobbiamo perseguire e dobbiamo essere uniti".
Furio Truzzi, presidente Assoutenti che fa il punto sui tempi della Genova-Milano con i tanti minuti, al di là dei tempi ufficiali, che i liguri hanno trascorso in attesa di arrivare a Milano tra ritardi e altri problemi registrati. La levitazione magnetica è una tecnologia innovativa che promette di superare il sistema Hyperloop, che raggiunge velocità di 900 km/h all'interno di tubi. Invito la politica e il settore tecnico a considerare seriamente la possibilità di un convegno presso la Camera di Commercio per approfondire questo tema, inaugurato da Zaia nel settembre scorso grazie all'azienda veneta IronLev. Questa azienda produce un sistema di levitazione magnetica che non solo è efficiente dal punto di vista energetico, ma utilizza anche i binari esistenti, evitando così spese aggiuntive.
È chiaro che questa tecnologia rappresenta una grande opportunità. Concludendo, se vogliamo guardare al futuro, è fondamentale che la politica non limiti la nostra fantasia e le nostre idee. Oggi, grazie alla levitazione magnetica, è possibile percorrere distanze in soli 15 minuti. Considerando il quadruplicamento delle infrastrutture e altre variabili, ci si deve chiedere quanti anni richiederà questo processo rispetto al tempo necessario per implementare tecnologie già esistenti. Non vorrei che, nella corsa tra queste due tecnologie, l'altra arrivasse prima e ci permettesse di goderci un piatto di spaghetti al pesto o un ossobuco a Milano. Questo non è solo un modo per descrivere il piacere del pranzo, ma anche un sogno: quello di rendere Genova e Milano una grande continuità territoriale".
Alessandro Cavo, presidente di Ascom Confcommercio: "Il commercio di Genova ha bisogno del Terzo Valico, la Liguria ha bisogno della connessione per far sì che possano esserci nuovi genovesi. Questo porterebbe a diversi genovesi a tornare a vivere a Genova. Il commercio è stanco, negli ultimi 40 anni abbiamo vissuto un calo demografico pazzesco, siamo quello che sarà l'Europa tra qualche anno. Noi dobbiamo guardare avanti e quest'opera per le imprese rappresenta una grande opportunità".
Angelo Matellini, segretario Cna Liguria: "Nessuno oggi ha citato il vecchio triangolo Milano-Torino-Genova che è stato sostituito. Fa parte di un cambiamento che ha portato a un impoverimento. Un collegamento tra Nord Ovest e Rotterdam è fondamentale per tutta la portualità, non solo quella ligure. In tutti questi anni Genova purtroppo non è riuscita a far comprendere questa, e in questi ultimi 100 anni non è stata fatta alcuna opera importante e questo ha portato addirittura a un allungamento dei tempi. Le altre opere che sono in itinere sono importanti per la Liguria ma il Terzo Valico è centrale. Se il traffico delle merci trova questo cono di bottiglia e Genova deve sopportare tutti i problemi connessi, tutto questo fa sì che molte persone pensino che la logistica sia un qualcosa che dà fastidio, in realtà serve a migliorare la qualità della vita dei cittadini".
Luca Pastorino, deputato ligure del Partito democratico: "L'amministratore delegato Donnarumma dovrebbe venire in Commissione Trasporti alla Camera il 4, 5 o 6 febbraio. Intanto, abbiamo queste slide che illustrano come la presenza del nodo di Genova e del terzo valico dei Giovi sia tra le principali iniziative infrastrutturali. Nella trasformazione della rete è evidenziata la voce "Liguria-Alpi" nelle tratte di alta velocità. Tuttavia, abbiamo un problema di binari, e questa sarà una delle domande che porremo a Donnarumma. Notiamo che ci sono tratte delineate sia da Genova a Milano che da Torino a Ventimiglia. Questo è un tema importante che affronteremo durante l'audizione in Commissione Trasporti. Devo dire che la Liguria è ben rappresentata, non solo dal vice ministro Rixi, ma anche da altri rappresentanti politici, il che costituisce un valore aggiunto. È fondamentale che tutti collaboriamo per definire le priorità legate non solo alla rete ferroviaria ma anche ai trasporti in generale, con particolare attenzione al completamento del terzo valico. Inoltre, c'è la questione del quadruplicamento dell'opera, che consideriamo fondamentale per il Terzo Valico".
Calogero Mauceri, commissario Terzo Valico: "Quando si parla di Terzo Valico ho la sensazione che si parli di una piccola e semplice linea ferroviaria che attraversa una parte d'Italia. Bisogna dire invece che è la più grande opera ferroviaria infrastrutturale che viene costruita in Italia. Il suo costo è di 10,6 miliardi che riguarda il progetto unico Terzo Valico dei Giovi - Nodo di Genova. Solo il Terzo Valico ha un valore 8,2 miliardi, il resto è il Nodo di Genova. Al momento ci sono 12 scavi in corso. Si parla di 53km che collegano Genova con Tortona, è la più grande opera ferroviaria in corso in Italia. Ma dove siamo arrivati? In questi ultimi 4 anni sono stati scavati 47 km di gallerie, nei 20 precedenti ne erano stati scavati 34. Ora siamo arrivati nel tratto più difficile, abbiamo completato tutte le gallerie che riguardano la Liguria, rimangono da scavare circa 1,3km a Castagnola e tra Castagnola e Vallemme e poi quella più complessa tra Vallemme e Radimero. La presenza del gas ha determinato un ritardo nei lavori. Ma non solo abbiamo poi trovato anche dell'amianto e le normative di sicurezza non permettono di andare avanti più velocemente (l'amianto ha un trattamento a norma di legge che deve essere seguito per ragioni di sicurezza di chi ci lavora ndr)". Mauceri poi fa il resoconto dei tempi dei lavori già effettuati. "Il fatto che 6km non sono stati completati all'altezza di Voltaggio dipende dalla cosiddetta zona tettonica tra Sestri e Voltaggio, qui le centine non reggevano la pressione esercitata della montagna, per questo è stato necessario fare una modifica del progetto. Poi c'è stato il problema dell'amianto, qui quello che determina problemi è il fatto che la rottura delle pietre libera nell'ambiente le fibre di amianto. Ci sono dei protocolli di gestione previsti anche con tutti gli enti, anche con le asl. In questi casi non ci può essere una comunicazione tra comparti che presentano amianto e aree senza. Questo comporta un rallentamento dei lavori, si va avanti con ispezioni ogni 50 metri per capire se la presenza di amianto permette un avanzare più veloce dei lavori (amianto sotto soglia ndr) oppure la concentrazione è tale da non permettere un avanzata rapida. L'ultimo chilometro del tratto Radimero- Vallemme ha portato a un problema della Tmb (macchina che serve per perforare la montagna ndr) a causa della pressione della montagna. La velocità di scavo della Tmb è maggiore rispetto a quella dello scavo tradizionale ma nell'impossibilità di proseguire si è allora pensato di modificare la Tmb portando una sorta di concio armato capace di contrastare la forza di pressione della montagna. Per far questo bisogna allargare lo scavo della galleria, metterlo in sicurezza con una costruzione in calcestruzzo e quindi cambiare la testa della Tmb. Queste operazioni sono nella fase conclusiva, prevediamo che in aprile sia completamente smontata la testa della fresa e quindi poi ripartire con lo scavo tradizionale. L'ultima criticità che abbiamo registrato è quella del gas che è stato trovato su cinque fronti: sui tre di questi è stato superato rapidamente mentre su due (a Radimero ndr) no. Sono state fatte analisi ad hoc e sono state studiate in autunno le soluzioni tecniche che consentono di riprendere gli scavi. Le prime azioni effettuate sono state le analisi al fronte di scavo che hanno evidenziato come le rocce siano di fatto intrise di questo gas. Per superare questo problema verranno inserite delle tubazioni che funzioneranno come dei rubinetti che permettono di farlo defluire e dare la possibilità ai tecnici di scendere in galleria, cosa al momento non possibile. La seconda possibile soluzione è quella di far aumentare la ventilazione nella galleria per far abbassare i livelli di concentramento del gas. La terza soluzione è quella di fare delle esplosioni controllate, questa è anche la soluzione più sicura perché avviene senza la presenza delle maestranze. Sono inoltre anche stati studiati dei pozzi ad hoc".
Ma quali sono gli obiettivi da raggiungere nel corso di quest'anno? "Sul nodo di Genova i lavori sono quasi finiti, mancano delle rifiniture da completare entro i prossimi mesi, entro la fine dell'anno dovremo concludere anche il sestuplicamento. Per quanto riguarda il Terzo Valico prevediamo entro l'anno l'abbattimento dei due diaframmi delle gallerie tra Cravasco e Vallemme" precisa il commissario del Terzo Valico che annuncia che a marzo ci sarà una nuova giornata di open day ma lo faremo sul sestuplicamento. "Entro il 2026 arriveremo al completamento della linea del Campasso" spiega Mauceri.
La tavola rotonda
Alla tavola rotonda partecipano oltre al commissario Mauceri, il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, il presidente di Regione Liguria Marco Bucci, il sindaco facente funzioni di Genova Pietro Piciocchi, il vicepresidente della commissione Trasporti al senato Lorenzo Basso, il presidente di Assarmatori Stefano Messina, il presidente della Camera di commercio di Genova Luigi Attanasio oltre ai giornalisti Franco Manzitti ed Elisabetta Biancalani.
Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture: "Per prima cosa bisogna pensare alla sicurezza di chi lavora all'interno del cantiere - spiega il viceministro -. Per me un'opera è finita quando c'è l'opera non quando si recuperano le risorse. Perché oggi la scadenza del giugno 2026 con una penale non rappresenta più un problema? Oggi l'Italia è il Paese dell'Unione europea più avanti per quanto riguarda il Pnrr. Il secondo elemento è che negli ultimi 3 anni abbiamo scavato più di quanto si sia fatto nei precedenti 20. Comunque la realizzazione dei quantitativi di spesa rientrerà nei previsti. Noi possiamo finire l'opera con un ritardo che dipende dalla quantità di gas che andremo a trovare nella galleria, sarà un ritardo compreso tra i 4 e 8 mesi o tra i 9 e 14 mesi a seconda di questa situazione. Diciamo chiaramente una cosa: quest'opera va finita e lo Stato italiano farà tutto il possibile". Lorenzo Basso, vicepresidente della commissione Trasporti e deputato del Pd: "La complessità dell'opera è tale da comprendere che ci possano essere dei ritardi. Da capire però perché nelle previsioni contenute nei progetti non vengono mai considerati questi problemi che possono sopraggiungere. E' chiaro che non si possono mettere a rischio i lavoratori. L'obiettivo era chiudere quest'anno l'opera, poi la data è stata rinviata, per noi l'obiettivo è avere un collegamento costante tra Genova e Milano".
Marco Bucci, presidente di Regione Liguria: "L'opera è una priorità per noi. Va fatta al massimo della velocità possibile. Gli imprevisti come quelli che sono successi qui non li ho mai visti. Tre problemi che sono pazzeschi per i lavori. Non possiamo dire che è colpa di qualcuno, dobbiamo risolvere i problemi il prima possibile, se troviamo qualcuno che non si impegna gli dobbiamo tirare le orecchie. Se riusciamo a trovare una quantità di gas minore di quello trovato si potrà accelerare e terminare entro il 2026 e vedere il primo treno passare nel 2027. Quadruplicamento? E' ovvio che ci vuole. Ma se facciamo il Terzo Valico e ci permette di ridurre i tempi io non andrei a buttare tutto. Servono entrambi. Il problema è nella tratta lombarda, la Lombardia vuole avere le fermate, se noi potessimo fare un treno diretto tra Genova e Rogoredo ci metteremo meno sui tempi ma la Lombardia non ce lo fa fare senza fermarci".
Il commissario Mauceri interviene sulle date e quella che è una tendenza a non dare più una data da cerchiare di rosso ma valutare di volta in volta la situazione anche in considerazione dei problemi che si trovati e che potrebbero sorgere: "Per dare delle date vediamo cosa troviamo nei prossimi 50 metri, tra tre mesi vedremo. L'esperienza ci ha permesso di mettere in evidenza quello che può accadere. Tenete conto che una talpa in media scava 200 metri al mese. Nulla ci faceva pensare che la montagna esercitasse una pressione tale da fermare le talpe, né una tale concentrazione di gas da non permettere agli operai di scendere nella zona interessata. Il progetto è stato previsto all'epoca con la presenza di gas nessuno aveva previsto la presenza di amianto".
Il presidente Camera di commercio di Genova Luigi Attanasio: "Ringrazio Mauceri perché ci ha fatto un quadro chiaro della situazione. Ma possibile che in Pianura Padana o anche al Campasso non si possa andare un po' più veloci?" in riferimento alla possibilità di avviare i lavori del quadruplicamento nella tratta Tortona-Milano. A quel punto interviene il viceministro Rixi: "Sarebbe l'unica opera che viene finanziata ancora prima di essere chiusa. L'opera va alla conferenza dei servizio entro quest'anno, poi verrà messa in progettazione entro la fine del 2025 e quindi finanziata. Bisogna rispettare le leggi. L'anno scorso c'è stato un dibattito pubblico, io sono favorevole ad avere un commissario per ogni opera".
Stefano Messina, presidente Assarmatori: "Dobbiamo parlare di capacità oltre che di velocità, qui il nodo di Genova è fondamentale per far sì che i treni diano opportunità di sviluppo e trasporto merci al porto di Genova e alla nuova diga. Le navi grandi ci sono già, ma poi diventa una questione di capacità di trasporto delle merci attraverso i treni e quindi la necessità di incentivarne l'utilizzo". Andrea Giachero, presidente Spediporto: "Purtroppo a questo tavolo sento ancora tanta politica, dobbiamo lavorare per far sì che Genova diventi un hub di riferimento per l'Europa. L'economia non è né di destra né di sinistra. Poi bisogna ragionare su quali sono i servizi attorno alle grandi opere. Lo studio di determinati applicativi ci sarà di grande aiuto per portare avanti i nostri obiettivi. Il nostro territorio è stato martoriato da eventi anche atmosferici che non si possono prevedere. Per quanto riguarda lo sviluppo dell'aeroporto dobbiamo dire che diventa fondamentale il Terzo Valico ma anche la zona logistica semplificata. Siamo stati recentemente in Vietnam e abbiamo visto le grandi potenzialità che ci sono". Pietro Piciocchi, sindaco facente funzioni: "Attraverso le grandi opere come queste vediamo le grandi opportunità, i problemi ci sono come è normale che succeda. L'obiettivo è quello di avere un grande allineamento negli obiettivi. Un aspetto fondamentale a mio parere è quello di coinvolgere la popolazione che spesso subisce le opere e non coglie i benefici che portano nel lungo periodo: parliamo di demografia, di posti di lavori, di opportunità".
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