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Porto e trasporti

Falteri (Federlogistica): "Tante opportunità ma il cambiamento va gestito e non subito. La priorità è tutelare i lavoratori"
2 minuti e 12 secondi di lettura
di Andrea Popolano

L'intelligenza artificiale e il suo impatto sulla logistica. A Genova focus sul tema. Da una parte la preoccupazione dei sindacati per quella che è una rivoluzione già in atto che porterà nei prossimi anni a cambiare il mondo della logistica con un bilancio che rischia di essere negativo per quanto riguarda i posti di lavoro. Almeno questo è quello che temono i sindacati. Dall'altra le occasioni per garantire maggiore sicurezza sui posti di lavoro e la necessità di sfruttare al meglio le occasioni che l'IA porta con sé soprattutto in tema di efficienza. 

"L'intelligenza artificiale può essere un vantaggio come un problema - spiega Davide Falteri, presidente di Federlogistica -. Per questo è fondamentale determinare le regole e permettere di dire cosa vogliamo che l'IA non sia. Può essere utile per ridurre i tempi, riorganizzare i flussi, migliorare la sicurezza. Tutto questo deve essere fatto in equilibrio per quanto riguarda i posti di lavoro. Nel nuovo contratto nazionale si parla di formazione. Servono nuove competenze digitali e tecnologiche. L'obiettivo è arrivare ad avere un porto di Genova operativo h24 come accade con quelli del Nord Europa. Ad esempio si può dialogare con i porti e gli interporti per prenotare e organizzare gli arrivi. L'intera filiera deve dialogare e creare un unico disegno strategico". Alessio Piana, consigliere delegato allo Sviluppo economico di Regione Liguria: "L'IA rappresenta il futuro dell'operatività portuale ma tutto questo percorso va accompagnato e non subito. Un aspetto fondamentale è la formazione del personale con le nuove competenze. Servirà una riorganizzazione del lavoro. Le tecnologie devono essere gestite e non subite". E tra opportunità legate all'intelligenza artificiale c'è già in atto uno studio da parte dell'Università di Genova per sfruttare al meglio il potenziale della tecnologia per agevolare e ottimizzare il traffico in entrata e uscita dal porto.  

Michele De Rosa, segretario nazionale Filt Cgil: "L'intelligenza artificiale avrà un impatto importante sul mondo del lavoro nella logistica, alcuni processi sono cambiati e dipendono dagli algoritmi. Ci sono delle figure da rimodulare. Certamente serviranno persone con una cultura digitale molto alta e delle specializzazioni specifiche a seconda del settore". Maurizio Diamante, segretario nazionale Fit Cisl: "Siamo già dentro alla rivoluzione portata dall'intelligenza artificiale. Bisogna lavorare tutti assieme per far sì che non si perdano posti di lavoro". "Il lavoro diminuirà in alcuni settori e aumenterà in altri - spiega Marco Odone, segretario nazionale Uiltrasporti -. Prevediamo che in due anni tutto cambierà. Certamente potrà essere di aiuto per la sicurezza ma il bilancio rischia di essere negativo".

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