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Sanità

Lunghe attese per le ambulanze che in segno di protesta non vogliono più far entrare in ospedale i pazienti a bordo delle loro barelle
1 minuto e 28 secondi di lettura
di Silvia Isola

GENOVA - Ennesima mattinata di coda per le ambulanze all'ospedale Galliera, che attorno alle 13:15 circa si sono ritrovate in dieci parcheggiate davanti all'ingresso del pronto soccorso. Una situazione che i militi delle croci denunciano da tempo e anche per questo motivo alcuni di loro hanno deciso, in segno di protesta, di non lasciare che le barelle delle ambulanze vadano in reparti diversi dal pronto soccorso. A denunciare la situazione è proprio una di loro che commenta "A rimetterci sono i pazienti, che si recano in ospedale per raggi o altri accertamenti e dopo ore di attesa non vanno a fare gli esami perché non ci prendiamo la responsabilità di portare in giro i pazienti sulle barelle delle ambulanze". 

Quella descritta è in realtà una prassi, come spiegano dall'ospedale, che si fa spesso in qualsiasi struttura nelle giornate di grande afflusso per ottimizzare i tempi. "Pazienti e volontari delle croci vengono sempre accompagnati all'interno dal nostro personale e sono assistiti in qualsiasi momento, questo accade nelle giornate di sovraffollamento. Oggi siamo a inizio settimana ed è normale vedere più accessi rispetto ad altre giornate". Ma a complicare le cose c'è anche la carenza di personale, dovuta all'assenza di quattro infermieri, tre dei quali hanno subito l'aggressione dello scorso venerdì: due giovani di origine algerina, infatti, hanno dato in escandescenze ed hanno aggredito il personale del pronto soccorso della struttura. Fortunatamente, le attese non hanno nulla a che vedere invece con l'aumento di casi Covid a causa dell'alta circolazione di Omicron 5, da questo punto di vista i contagi sono sotto controllo. 

Danno in escandescenze al pronto soccorso del Galliera: feriti tre infermieri - LA NOTIZIA

Dalle croci arriva comunque l'appello a ripensare gli spazi, oltre che la richiesta di "accogliere i pazienti nella camera calda e servono più barelle". 

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