GENOVA - La situazione negli ospedali della Liguria è tranquilla per quanto riguarda i casi Covid. I positivi aumentano ma in ospedale in Liguria ci sono 294 di cui 7 in terapia intensiva. Numeri molto lontani da quelli registrati negli ultimi due anni e mezzo di emergenza. Ma soprattutto si accende ancora una volta la polemica legata al conteggio dei pazienti realmente in ospedale per polmoniti legate al virus.
Di quelli conteggiati "in realtà un paziente su tre di quelli ricoverati ha il Covid, ovvero la polmonite, siamo su una percentuale che si aggira tra il 28 e il 39%. Nelle precedenti ondate il dato era tra il 70 e l'80%" spiega Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa che spinge come diversi suoi colleghi a una rivisitazione delle regole che gestiscono quello che è diventato un virus endemico ma diverso da quello conosciuto nel passato.
"L'indicatore ormai non è più il dato dei contagi, quello che conta sono gli ospedalizzati - spiega ancora Ansaldi. Si registra un aumento nella Città metropolitana di Genova e nel Ponente, nel Levante la situazione è buona. Siamo comunque vicini al plateu di questa ondata ma bisogna ricordare che è un'infezione diversa, molto contagiosa ma con effetti minori come abbiamo visto.
Il ministro Speranza propone di allargare la platea di persone a cui è destinata la quarta dose. Un'idea che lo stesso Ansaldi condivide: "Mi sembra ragionevole. nei nostri reparti abbiamo sia soggetti che non si sono voluti vaccinare sia persone con fragilità che con co-morbidità. Una dose booster va a rafforzare l'immunità".
I casi gravi dunque sono decisamente ridotti, di certo però il numero di contagi registra un aumento rispetto alle scorse estati. La domanda di molti è cosa accadrà in autunno. "Bisogna sempre essere prudenti - spiega ancora il direttore generale di Alisa -. L'elevata circolazione d'estate sta formando una certa immunità di gregge, questo sarà un vantaggio in autunno. Di certo dovremmo monitorare attentamente quello che succederà. Il sistema sanitario ligure ha un sistema di monitoraggio della situazione degli ospedali. Ci sono azioni di rafforzo quotidiane. In tutta la regione c'è un ottimo sistema di sorveglianza e di risposta e questo ci viene riconosciuto da tutti2 conclude Ansaldi.
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