GENOVA - "Se sono qui è solo grazie a una grande scelta d'amore che mi ha consentito di tornare a vivere". Così con la voce rotta dall'emozione Alessia Ghiggini racconta a Primocanale durante 'Terrazza incontra la sanità' l'emozione del trapianto di reni che ha subito a Genova due anni fa.
"Io ho fatto quattro anni di dialisi e devo dire che malgrado abbia trovato delle persone, dei medici e degli infermieri veramente bravi e preparatissimi, comunque la vita del dializzati è una vita molto pesante, dove è limitata la libertà totalmente e anche la famiglia ne risente - racconta Alessia - Ero sempre stanca e triste e con mio figlio, dovevo fingere che andasse tutto bene per non spaventarlo. In dialisi ho dovuto affrontare il dolore continuo, la sete, il fatto di non poter fare una vacanza tranquilla. Il mio accesso venoso si occludeva spesso perciò ho dovuto affrontare diversi ricoveri per renderlo nuovamente funzionante. Il personale medico e infermieristico è sempre stato
fantastico: persone accoglienti e preparate che non finirò mai di ringraziare, ma quella, per me non era vita".
Poi una mattina la chiamata per il trapianto. "Il mio telefono era sempre acceso e raggiungibile nella speranza di ricevere la tanto attesa chiamata. E una mattina è arrivata erano le 7.15. Tanti sentimenti in un solo momento: paura, gioia, speranza. Mi hanno detto che il mio rene stava arrivando e dovevo presentarmi all'ospedale San Martino di Genova dove mi ha accolto a braccia aperte la dottoressa Iris Fontana e mi ha tranquillizzata. Dopo una serie di esami sono entrata in sala operatoria, era già notte. Al mattino dopo mi sono svegliata in terapia intensiva e, malgrado fossi ancora intontita, stavo già meglio. Il mio rene funzionava già e mi sentivo come "ripulita".
Dopo due anni Alessia ha ripreso in mano la sua vita anche se non è stato facile soprattutto il primo anno. "Vado in palestra due volte la settimana, faccio lunghe passeggiate e ho ripreso ad andare in moto. Sono serena e anche la mia famiglia lo è. Ringrazio infinitamente lo staff della dialisi di Sarzana per l'aiuto nel percorso fatto. E poi lo staff della sezione trapianti del rene dell'ospedale San Martino di Genova nella persona della dottoressa Fontana. Ma soprattutto, ringrazio la misteriosa donatrice che, con il suo atto d'amore, mi ha consentito di ricominciare a vivere, per questo sono qui per dire grazie a lei che non c'è più e alla sua famiglia".
La Liguria è risultata settima tra le regioni italiane nella classifica sull’indice del dono (che tiene conto di diversi indicatori, tra cui la percentuale dei consensi espressi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi sul territorio): il punteggio raggiunto è 61,43/100 ed è superiore alla media nazionale (58,64/100). I consensi alla donazione hanno raggiunto il 71% a fronte di una media nazionale del 68,2%.
Dal 2021 i trapianti di fegato sono tornati ad eseguirsi a Genova e si sta lavorando anche per quelli di cuore.
IL COMMENTO
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