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Sanità

Come dicevano una volta, nella maggior parte dei casi, si cura con le tre L: lana, letto e latte
2 minuti e 21 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

GENOVA - "Quest'anno abbiamo vaccinato poco e non è colpa delle istituzioni ma dei cittadini che non si sono voluti vaccinare perchè stanchi delle vaccinazioni". A dirlo a Primocanale è il professor Matteo Bassetti direttore del dipartimento interaziendale regionale delle malattie infettive della Liguria.

Stiamo vivendo la stagione influenzale con il numero più alto dei casi degli anni recenti ma non per gravità.

"E' una situazione particolarmente impegnativa per quanto riguarda i numeri nel senso che dobbiamo andare indietro veramente di molto tempo per rivedere una una stagione così grande per quanto riguarda l’influenza e anche per quanto riguarda i virus - spiega Bassetti - abbiamo visto tra la fine del mese di dicembre e inizio di gennaio un concentrarsi da una parte di freddo che ha spinto le persone a stare più al chiuso e dall'altro le cene e le feste natalizie che hanno fatto da moltiplicatore, in più questa settimana con la riapertura delle scuole c'è una grande diffusione anche nei bambini e nei ragazzi e quindi ancora per una paio di settimane ci sarà una circolazione elevata".

"L'influenza H1N1 è quella che ha circolato più frequentemente in Italia quest'anno, si chiama 'suina' perché nel 2009 ci fu una pandemia con numerosi casi e diversi morti nel mondo - sottolinea l'infettivologo genovese - una forma di influenza A che conosciamo bene purtroppo ogni anno ci sono circa 8-10mila decessi in Italia".

"Negli ultimi giorni ci sono stati due decessi per influenza H1N1 all'ospedale di Vicenza di persone giovani queste situazioni ricordano che i vaccini evitano le forme gravi dell'influenza, purtroppo quando ci sono queste forme così virulente che colpiscono anche soggetti giovani ci si ricorda dell'importanza dei vaccini. Purtroppo, anche per un certo tipo di comunicazione, in molti hanno deciso di non utilizzare un presidio fondamentale come quello delle vaccinazioni che non dimentichiamo ci hanno portato a vivere fino a 85-90 anni, senza i vaccini si moriva mediamente a 55 anni quindi a me dispiace perché noi lo abbiamo detto tante volte di vaccinarsi e qualcuno ci diceva siete dei dischi rotti però alla fine le persone hanno preferito non ascoltare i consigli".

"Come dicevano una volta, nella maggior parte dei casi, l’influenza si cura con le tre L: lana, letto e latte. Dunque bisogna stare al caldo, bisogna idratarsi bevendo molto ed occorre soprattutto dare la nostro organismo il tempo per guarire e rimettersi in sesto - conclude - i sintomi dell'influenza durano dai 5 ai 7 giorni con febbre molto alta che sale rapidamente, dolore alle ossa, mal di gola, raffreddore, inappetenza, per abbassare la temperatura si possono prendere antipiretici, ricordandosi che gli antibiotici non funzionano contro i virus e non vanno presi a meno che non siano indicati dal medico di fronte al sospetto di una complicazione batterica". 

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