GENOVA -"I nostri utenti sono nel 25% per caso ragazzine sotto i vent'anni".
Inizia così il bilancio di Mercedes Bo, fondatrice nel 1971 della sezione genovese dell'Aied, un consultorio situato in via Cesarea, nel centro di Genova, che si occupa dell'educazione sessuale mettendo a disposizione specialisti a prezzi calmierati.
Bo commenta il fatto di cronaca rivelato da Primocanale di una sedicenne che ha nascosto la gravidanza e partorito a casa, la conferma della necessità dell'educazione sessuale e di un maggior dialogo fra genitori e figli.
"Sono casi non così rari, come si può pensare, di solito si tratta di ragazze obese che riescono a nascondere la gravidanza che hanno un cattivo rapporto con i genitori e il terrore di affrontare il problema, per questo è importante che esistano luoghi come il nostro, o anche altri consultori, in cui i minorenni possano rivolgersi in caso di bisogno, posti in cui ovviamente viene garantita la massima privacy". Aggiunge ancora Bo: "Le tante ragazze che si rivolgono al nostro consultorio sono frutto delle lezioni di educazione sessuale che svolgiamo nelle scuole, le giovani vengono da noi perché hanno problemi ginecologici o perché vogliono un contraccettivo e anche quando rimangono incinta per interrompere la gravidanza".
Mercedes Bo poi definisce una grande garanzia il fatto che la Francia ha inserito nella costituzione il diritto all'aborto: "Anche in Italia c'è il diritto ad abortire, ma qualunque legge potrebbe cancellarlo. Per questo spero che quanto accaduto in Francia serva alla comunità europea ad emanare una direttiva per tutti gli stati della comunità". Spiega poi che in Italia la percentuale dei medici obiettori di conoscenza che non effettua interruzione di gravidanza si attesta intorno al 60%: "Il problema degli obiettori in Italia è stato però in parte superato usando la pillola abortiva, la Ru486 che non va confusa con la pillola del giorno dopo che si prende entro 5 giorni di un rapporto ritenuto a rischio prima di sapere se si è incinta e si può comprare in farmacia senza ricetta e viene venduta anche ai minori, pillola abortiva di cui però non bisogna abusare ed usarla solo in casi eccezionali, la priorità deve rimanere la pillola anticoncezionale".
Alla domanda se le ragazze oggi sono più libere rispetto al 1971 Mercedes Bo risponde così: "Non so se sono più libere forse sono più sicure di sé, più consapevoli dei loro diritti".
La fondatrice di Aied Genova poi rimarca che nel consultorio c'è spazio anche per i maschietti: "I ragazzi non hanno l'abitudine di andare dal medico ed è un errore perché ora non c'è più la leva militare e con essa sono sparite le visite connesse che potevano permettere di diagnosticare alcune patologie o malformazioni che potevano portare alla sterilità".
IL COMMENTO
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