Qualcuno li chiama maleducati e qualcuno fantasmi ma il succo non cambia, si tratta delle persone che non si presentano a visite o esami prenotati e non disdicono. Il termine tecnico è "no show". Secondo i dati elaborati da Liguria Digitale nel mese di dicembre, in Liguria nel 2024 sono stati il 15%, nel dettaglio sono andati deserti 368.466 appuntamenti su un totale prenotato di 2.460.342. A livello nazionale sono 150 milioni le visite che saltano all'anno per un totale di 4 milioni di euro sprecati.
Il grande problema delle liste d'attesa, che a livello nazionale da decenni si cerca di risolvere e che in particolare dopo la pandemia è peggiorato, è composto da diversi aspetti e livelli tra questi ci sono anche coloro che prenotano e poi danno 'buca' e non si presentano per l'esame diagnostico o la visita specialistica prenotata senza annullare, nonostante le diverse possibilità per farlo.
Secondo i calcoli del Ministero della salute questa 'maleducazione' sanitaria fa saltare ogni anno circa il 20% di visite e accertamenti vari programmati. La Liguria è sotto la media nazionale ma con un numero che incide sulla gestione delle liste d'attesa. Sono risonanze magnetiche, tac, analisi, ecografie, visite specialistiche che in questo modo peggiorano l'attesa di chi aspetta da mesi un appuntamento.
Dove si disdice meno
Dei 368.466 appuntamenti saltati in Liguria nel 2024 (dati dicembre 2024): 169.190 sono stati quelli nella Asl 3, 53.491 nella Asl 2 savonese e 41.314 nella Asl 1 imperiese. A seguire la Asl 5 spezzina con 33.517, il Policlinico San Martino con 25.754, la Asl 4 chiavarese con 23.897, l'ospedale Galliera con 14.853 e l'Evangelico con 6.450.
L'impatto della mancata presentazione
La mancata presentazione a un appuntamento medico ha conseguenze dirette sia per il paziente che per il sistema sanitario. Quando un paziente non si presenta si perde un'opportunità: un altro paziente in attesa potrebbe aver avuto accesso a quella prestazione; si crea inefficienza: le risorse sanitarie vengono sprecate, poiché il personale è costretto a gestire appuntamenti vuoti; si allungano i tempi di attesa: ogni assenza contribuisce ad allungare ulteriormente le liste d'attesa.
Le conseguenze indirette sono altrettanto gravi: la frustrazione dei pazienti che attendono una visita può portare a un aumento dello stress e dell'ansia. Inoltre, la percezione negativa del sistema sanitario può aumentare, alimentando un circolo vizioso di sfiducia e malcontento.
"Le scuse per non sprenotare sono drasticamente diminuite"
"Non è solo un problema economico ma di disagio per chi aspetta un esame e contemporaneamente ci sono macchine e personale fermo - sottolinea Enrico Castanini commissario per l’innovazione e la transizione digitale della Regione Liguria e direttore generale di Liguria Digitale - disdire ora è molto facile e grazie a un sistema che abbiamo messo a punto sempre noi di Liguria Digitale; anche poche ore prima se uno disdice l'appuntamento automaticamente viene rimesso in circolo e vediamo che vengono usatissimi ossia c'è gente che sta a vedere la mattina presto se si è liberato qualcosa e lo utilizza".
Il ministro Schillaci: "Se non ti presenti paghi"
"Proprio per il danno dato a tutti gli altri oltre che ai costi, le persone che avendo tutti i modi per disdire, non disdicono penso, sulla linea del ministro Schillaci, che debbano pagare una sanzione - conclude Castanini - noi stiamo lavorando anche per ottimizzare i sistemi di recall, perché sembra anche giusto avvisare due volte invece che una, già adesso attraverso il Salute Simplex avviene".
Il ministro della salute Orazio Schillaci, infatti, nel decreto taglia liste di attesa del giugno scorso, prima prevede che il Cup due giorni prima contatti l’assistito chiedendogli conferma dell’appuntamento. Poi stabilisce che "l’assistito, anche se esente, che non si presenta nel giorno previsto senza giustificata disdetta, salvi i casi di forza maggiore e impossibilità sopravvenuta, è tenuto al pagamento all’erogatore pubblico o privato accreditato della quota ordinaria di partecipazione al costo, stabilita dalle norme vigenti alla data dell’appuntamento, per la prestazione prenotata e non usufruita". Ergo se non ti presenti devi pagare il ticket lo stesso. E se si considera quel 20% di assenti ingiustificati, il recupero economico per visite e accertamenti vari fa 1,8 miliardi in un anno. Ma perché questo possa accadere il decreto legge prevede l’emanazione di specifiche linee di indirizzo che a distanza di più di sei mesi dall’approvazione non risultano ancora essere state predisposte e nemmeno sembrano in procinto di esserlo.
Vedremo che cosa si deciderà in Liguria e se la Regione seguirà, per esempio, la vicina Lombardia che ha deciso di far pagare chi non si presenta e quindi contrastare questo fenomeno.
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IL COMMENTO
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