In Liguria, ogni anno si osservano circa 12.000 nuovi casi di tumore, tra questi, oltre 1.500 nuovi casi di tumore della mammella, del colon, del polmone e circa 1.000 nuovi casi per quello della prostata. Una grande parte di questi pazienti guariscono definitivamente con le cure appropriate, ad esempio, circa il 90% dei casi di tumore della mammella e di tumore della prostata.
Sempre in Liguria, ad oggi, abbiamo oltre 100.000 persone che hanno avuto una diagnosi di tumore, quasi il 10% della popolazione ligure: si tratta di persone che stanno ricevendo trattamenti oncologici o che devono semplicemente sottoporsi a controlli periodici.
Sono questi alcuni dati che emergono in occasione della Giornata del malato oncologico che si celebra ogni anno la terza domenica di maggio.
“È importante – afferma il presidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria – guardare con attenzione ai nuovi bisogni dei pazienti oncologici. Questo perché grazie all’utilizzo di molti farmaci innovativi, le speranze e la qualità della vita dei pazienti sono aumentate. Per questo, il Sistema sanitario si sta adeguando per rispondere alle esigenze dei malati. Parallelamente la Liguria sta lavorando, tra l’altro, anche per implementare le attività di prevenzione, con screening e campagne informative”.
“Le rivoluzioni tecnologiche come analisi molecolari, nuovi farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapia, nuove tecniche di diagnostica e chirurgia hanno cambiato radicalmente l’oncologia - sottolinea Paolo Pronzato, coordinatore del Dipartimento interaziendale regionale oncoematologico – e soprattutto le prospettive dei pazienti, senza dimenticare le rivoluzioni organizzative come reti oncologiche, l’approccio multidisciplinare e la telemedicina. Oggi parliamo di cronicizzazione della malattia oncologica perché in tante occasioni la malattia, anche in fase avanzata, può essere controllata a lungo con i nuovi farmaci”.
Questo nuovo profilo dei pazienti impone una riflessione sui nuovi bisogni: accessibilità alle cure più appropriate nel luogo di cura più qualificato, cure di prossimità, assistenza domiciliare, assistenza sociale, terapie di supporto, organizzazione del follow-up e non solo: “I grandi successi raggiunti dalla medicina moderna in tema di innovazioni terapeutiche in oncologia non devono trascurare un aspetto fondamentale: la prevenzione, intesa sia come adozione di stili di vita sani sia come attenzione alla diagnosi precoce – continua Pronzato – perché maggiori garanzie di guarigione, anche con i nuovi farmaci, si realizzano quando la neoplasia può essere affrontata precocemente. In tal senso, c’è ancora molto fare in termini di educazione sanitaria (abolizione del fumo, alimentazione, attività fisica, protezione della pelle ecc.) e nell’ambito degli screening. Per quanto riguarda questi ultimi la Liguria è fortemente impegnata - conclude Pronzato - non solo per l’adesione agli screening tradizionali (mammella, intestino, utero) ma anche per l’implementazione di nuove modalità come screening personalizzati sulla base dell’oncogenetica e screening del tumore polmonare in forti fumatori”.
La federazione delle Associazioni di volontariato in oncologia, da sempre a fianco dei pazienti e delle loro famiglie, approfondisce le tematiche della prevenzione e dell’assistenza oncologica nel nostro paese, anche sottolineando criticità sulle quali è importante lavorare.
LE INIZIATIVE SEGNALATE DALLE ASSOCIAZIONI IN LIGURIA
LILT Genova (Lega italiana per la lotta contro i tumori - LILT Associazione provinciale di GENOVA APS) ha sviluppato un’area di servizi dedicati all’assistenza e al sostegno di chi si trova a dover affrontare un percorso di malattia e di cura. I diversi servizi offerti, si concretizzano nel PROGETTO ANCORA, il progetto di assistenza e servizi gratuiti con cui la Lega Tumori di Genova si “prende cura” di chi sta affrontando terapie oncologiche, offrendo un aiuto concreto per fronteggiare tutte quelle tematiche collaterali legate a questo tipo di cure che incidono significativamente sulla qualità di vita della paziente e dell’intero nucleo familiare.
Il progetto si avvale di un ampio gruppo di professionisti e volontari, collegati in rete con i medici curanti e i caposala di riferimento. Tra i servizi offerti: consulenze, tecniche e attività motorie; trasporto da e per l’ospedale nei giorni di terapia; supporto psicologico, banca della parrucca.