Sanità

Ha organizzato una raccolta fondi per la breast unit del Policlinico San Martino di Genova
4 minuti e 14 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

"Con i soldi che sto raccogliendo per la breast unit del Policlinico San Martino di Genova vorrei costruire una stanza per il trucco per le donne che sono affette da tumore al seno e che stanno per entrare a fare la chemioterapia perché a me la malattia ha dato più di quello che mi ha tolto e voglio dare una parte di quello che ho ricevuto in questi mesi difficili". Chiara Fadda, 29enne genovese, dopo aver raccontato a Primocanale la raccolta fondi e il successo che neanche lei si aspettava a 'People - Cambia il tuo punto di vista' ha parlato di se e di quello che la malattia le ha insegnato sottolineando come spera di riuscire a raggiungere un secondo grande obbiettivo ossia i ventimila euro entro il 27 gennaio suo compleanno.

Un nodulo sotto la doccia e la diagnosi di tumore al seno

"La mia storia inizia il 19 settembre del 2023, mi stavo facendo una doccia e dopo avevo deciso di farmi uno scrub perché era appena finita l'estate e accidentalmente mi sento un nodulo al seno sinistro - racconta - da lì mi dirigo immediatamente dal senologo e nel giro di due settimane scopro di avere un carcinoma mammario triplo negativo infiltrante, ovviamente il primo pensiero è stato ce la farò? poi ho incontrato la mia dottoressa Francesca Poggio, che ringrazio pubblicamente, e lei è come se mi avesse preso per mano e accompagnato in un percorso che non è stato per niente semplice.

Ho fatto una chemioterapia unita a una immunoterapia dopodiché, a maggio del 2024, mi è stato effettuato l'intervento di mastectomia bilaterale purtroppo dopo ho dovuto continuare le cure, ho continuato con l'immunoterapia e ho finito il mio percorso a novembre 2024, quindi recentemente. Purtroppo l'immunoterapia mi ha lasciato una malattia autoimmune rara, il cosiddetto morbo di Addinson con il quale dovrò convivere per tutta la vita, però sono qui e sono felice di essere qui".

L'idea di una raccolta fondi per la breast unit per dire grazie

"Come spiego sul mio profilo Instagram (@chiarafadda ndr) sotto la doccia mi succedono delle tragedie oppure delle idee geniali e un giorno appunto sotto la doccia mi sono chiesta che cosa potessi fare per aiutare la breast unit dell'Ist, dell'ospedale Policlinico San Martino, ossia tutte quelle persone, medici, infermieri, che mi sono state vicine in questo percorso, e mi sono detta io provo a lanciare una raccolta fondi con GoFoundMe. Inizialmente avevo messo come obiettivo diecimila euro, poi grazie al tamtam sui social media e a un sacco di miei amici che hanno ricondiviso la mia storia sono riuscita a raggiungere, nel giro di pochissimi giorni, la cifra dei diecimila euro, così recentemente ho detto ci provo a spingermi un pochettino oltre e ho aumentato fino a ventimila euro e a oggi siamo quasi arrivati ai 13.000 euro".

"Prima di ammalarmi ho sempre avuto paura della parola cancro"

"Non ho mai voluto tenere nascosta la mia malattia, un po' perché prima che mi venisse diagnosticata ho sempre avuto paura della parola cancro, e quando ti ci trovi dentro ti rendi conto che in realtà, grazie a Dio, le cure sono comunque molto avanzate e c'è molta speranza, quindi la mia prima intenzione è stata quella di condividere con le persone il messaggio di speranza. Sicuramente è un percorso molto difficile, che mette a dura prova, però allo stesso tempo c'è da dire che ti fa scoprire tutta una parte della vita che magari diamo un po' per scontato tutti i giorni come l'affetto delle persone care, della tua famiglia, del tuo fidanzato, delle tue migliori amiche, anche semplicemente quelle giornate in cui non succede niente di particolare, quando affronti un percorso oncologico hai nostalgia di quelle giornate in cui non succedeva niente di particolare, dove semplicemente ti godevi la vita di tutti i giorni, inizia a dare anche delle priorità diverse".

Una stanza per le donne per sentirsi ancora belle

"In generale questa raccolta fondi sarà destinata alla ricerca per il tumore al seno, dopodiché se riusciamo ad ottenere la fatidica cifra dei ventimila euro, io avevo un sogno nel cuore insieme alla mia oncologa, che era quello di realizzare all'interno dell'Ist, prima delle sale per la chemioterapia, una stanza per il trucco delle pazienti oncologiche, perché può sembrare un aspetto banale, ma proprio perché noi non siamo la nostra malattia, nel momento in cui fai la chemio non perdi soltanto i capelli, ma anche le ciglia, le sopracciglia, si formano delle macchie in faccia e tu ti trasformi, ci sono dei giorni in cui ti guardi allo specchio e non riconosci più la persona che sei diventata, quindi il mio sogno sarebbe quello di creare una stanza per le donne, non so se per il trucco o per qualsiasi altra cosa, dove loro possano essere un po' sollevate dal dolore di tutti i giorni anche psicologico".

People - La vita oltre la malattia, storie di coraggio - GUARDA LA PUNTATA

Iscriviti al canale di Primocanale su WhatsApp e al canale di Primocanale su Facebook e resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria

ARTICOLI CORRELATI

Giovedì 16 Gennaio 2025

Una vita con la 'data di scadenza', Lucia: "Godetevi ogni istante"

Primo caso al mondo di fibrosi cistica con neuroblastoma addominale, ha avuto altri due tumori
Venerdì 17 Gennaio 2025

Giulia mamma nonostante il neuroblastoma: "Difficile far accettare la disabilità"

La sua storia raccontata a 'People'