Sanità

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di Eva Perasso

Uno psicologo di base, che possa fornire supporto per il benessere mentale ed emotivo dei pazienti, a cui accedere come si fa con il medico di famiglia: è la proposta che presto potrebbe diventare realtà per la nostra regione. Dove - dicono i dati delle ricerche commissionate dall'ordine regionale degli psicologi - due adulti su tre hanno disturbi di ansia o stati depressivi, un numero di gran lunga superiore rispetto alla media nazionale. A poche ore dalla nomina del nuovo consiglio dell'ordine degli psicologi della Liguria, con la presidenza alla dottoressa Claretta Femia, è proprio la nuova presidente a Primocanale a lanciare il tema e fare il suo appello: sensibilizzare dunque la regione affinché questo iter parta al più presto. 

In attesa della delibera regionale

"Considerando le figure degli psicologi all'interno del sistema sanitario nazionale, in ambito ospedaliero, è emerso che solo un cittadino ligure su 4 può ricevere aiuto da uno psicologo. Il progetto per portare lo psicologo delle cure primarie, o psicologo di base, è pronto, ecco il nostro messaggio: siamo in attesa della delibera della giunta regionale. Quando la avremo potremo finalmente attuare questo bellissimo progetto di prevenzione e promozione della salute dei cittadini liguri", racconta la presidente Claretta Femia. 

Due psicologi per ogni distretto

"Questa figura professionale - spiega la presidente dell'ordine - potrà lavorare anche in ambito della prevenzione, trascurata negli ultimi decenni. Lo psicologo non è solo chi cura il disagio psicologico ma anche chi lo previene: questo garantirebbe una riduzione delle spese sanitarie oltre che uno stato di benessere maggiore". Ma come funzionerebbe il nuovo servizio? "Verranno selezionati da ogni asl 2 psicologi per distretto inseriti nelle case di comunità a fianco al medico di medicina generale, l'infermerie di famiglia e altri operatori sociali e sanitari. Lo psicologo si occuperà di fare un intervento di primo livello, accoglierà la richiesta di aiuto del cittadino e valuterà di che intervento ha più necessità. Non pensiamo che sia sempre indispensabile un percorso di psicoterapia, ma possiamo anche lavorare attraverso una consulenza psicologica, promuovendo le risorse dell'individuo in fasi cruciali della sua vita", spiega Femia.


Come cambiano le richieste dei giovanissimi

Crescono le richieste di aiuto da parte di giovani e giovanissimi, quella fascia di età che parte dall'adolescenza e arriva oltre i 20 anni, dai 14 ai 26 circa. "Sono aumentate in seguito alla pandemia ed è cambiata la sintomatologia", spiega ancora Claretta Femia. "Abbiamo situazioni di isolamento sociale, autolesionismo, situazioni che ci fanno allarmare e richiedono un intervento sul nucleo familiare e altri ambiti come la scuola".

Gli psicologi liguri: velocizziamo l'iter per avere lo psicologo di base

 

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