Sempre meno medici di famiglia, il sindacato: "Metà ultra sessantenni, anche 1800 pazienti"

In Liguria mancano almeno 112 medici di medicina generale: il dato, presentato da Gimbe, potrebbe però essere ancora peggiore per la nostra regione. A spiegarlo a Primocanale è Andrea Carraro, segretario di Fimmg Genova, la federazione dei medici di medicina generale: "E' un dato statistico, che tiene meno conto della distinzione geografica. Andando a vedere sul territorio, probabilmente ne mancano ancora di più. Sul totale dei medici attualmente in attività in Liguria più della metà superano i 1500 pazienti: se il numero di medici si riduce, i pazienti si devono distribuire e questo è uno degli elementi che determina la scarsa appetibilità della professione. Dopo il pronto soccorso siamo l'impiego meno appetibile e interessante".

Fino a 1800 pazienti per medico

Il tetto massimo di pazienti è infatti di 1500, che si può aumentare in deroga anche del 20 per cento, arrivando fino a 1800 pazienti. Questo accade per i motivi più disparati, come le situazioni in cui è necessario tutelare soggetti che hanno bisogno del medico, come un minore, una iscrizione temporanea di chi si trova fuori comune.

In arrivo 90 medici, ma in pensione ne andranno molti di più

Ci sono poi i numeri drammatici dei corsi di formazione di tre anni: "Dovrebbero essere 196 ma in realtà i frequentatori sono 92, non siamo nemmeno vicini al 50 per cento. Il numero degli abbandoni sia durante il corso sia la suo termine, è molto alto. Abbiamo una previsione nella migliore delle ipotesi in Liguria di 90 medici che arriveranno, e il numero dei pensionamenti è molto maggiore, solo in città a Genova siamo ben sopra questa cifra. Nei prossimi anni avremo sempre meno medici perché la metà dei medici hanno oltre i 60 anni, e a fronte di questi numeri non abbiamo nuovi ingressi", continua Carraro.

La campagna dei medici di famiglia

La situazione nazionale vede un dibattito in corso in cui si studia una ipotesi per mettere i nuovi medici che entrano in servizio come dipendenti, "che andrebbero dunque a lavorare non negli studi sul territorio ma dentro strutture aziendali distribuite e centralizzate, questo ci spaventa perché porterebbe alla fine dei medici come li abbiamo visti finora", spiega il segretario Fimmg. Proprio per questo la Fimmg ha lanciato una campagna con messaggi molto chiari: "C'è posto per la visita, ma è a 20 km da me. Vogliamo che tu abbia il medico vicino a te" dice uno dei cartelli richiamando (e condannando) la lontananza dei medici da casa nella nuova potenziale organizzazione.

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