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di Matteo Cantile

GENOVA - Accordo con le banche ma, soprattutto, accordo con i possibili investitori: in vista dell’assemblea dei soci della Sampdoria, prevista in prima convocazione il 26 di questo mese, sono questi i punti nodali del piano impostato dall’avvocato Bissocoli, l’esperto della composizione negoziata, e dal Cda.

Il primo punto è sostanzialmente risolto ma di per sé significa poco: le principali banche creditrici della Samp, Sistema, Macquarie e Progetto, hanno raggiunto un’intesa con Bissocoli. Si tratta di stralciare una parte dei debiti della società blucerchiata senza però intaccare i prestiti ‘Covid’ erogati con la garanzia dello Stato (attraverso la Sace): allo stesso tempo si stanno chiudendo tutte le varie partite, quelle con gli altri creditori, a partire dai procuratori sportivi.

E’ il secondo punto, però, ad essere ancora irrisolto: posto che il piano sia stato approvato da tutti o dalla maggioranza dei creditori, c’è qualcuno disposto a onorarlo? Su questo restano diversi dubbi. Il primo e più convinto pretendente della Sampdoria è Alessandro Barnaba: il finanziere conosce benissimo i conti della società, gode dell’appoggio di Edoardo Garrone e ha già presentato due proposte che, per varie ragioni, sono risultate inaccettabili. A quanto sembra Barnaba è pronto a riprovarci ma non è detto che la sua disponibilità collimi con quella della banche che hanno approvato il piano Bissocoli: e se la sua proposta fosse economicamente più bassa sarebbe necessario riprendere le trattative con gli istituti di credito, con tempi da compatibilizzare con quelli strettissimi delle necessità societarie.

Altri investitori alla finestra ci sarebbero ma sembrano un po’ sempre gli stessi nomi che si trascinano stancamente senza una reale convinzione: ci sarebbe Raffaele Mincione, conosciuto a Genova dai tempi della sua tentata scalata a Carige, ma questi sarebbe in attesa di socio di maggioranza e non sembra averlo trovato. Ci sarebbe Zanetti, ma l’imprenditore del caffè non sembra particolarmente voglioso di impegnarsi nel calcio e appare più tirato di quanto non sia lui a tirare.

Sullo sfondo resta Massimo Ferrero: la sua intervista alla Gazzetta dello Sport non merita nemmeno un commento. Ha davvero deciso di autorizzare l’aumento di capitale da parte di un soggetto terzo senza chiedere nessuna buonuscita? Lo vedremo presto, al 26 maggio mancano meno di due settimane.

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