
Un'altra settimana di passione per la Sampdoria che domani pomeriggio torna ad allenarsi a Bogliasco in vista del delicato scontro salvezza di domenica (ore 15) sul campo della Reggiana. Al di là della "voglia di risalita" di cui spesso ha parlato anche lo stesso mister doriano Leonardo Semplici nelle ultime settimane, la classifica non ammette repliche: al momento i blucerchiati - in piena zona play out - devono pensare solo ed esclusivamente a salvarsi.
I conti non tornano
La Sampdoria sta davvero cambiando passo con Semplici in panchina e con le novità arrivate dal mercato di gennaio, che hanno dato maggiore quadratura soprattutto in difesa con Altare e Curto ma ancora poco dal punto di vista offensivo, dove Niang ha avuto comunque un impatto discreto? I numeri dicono che il passo della Sampdoria è sempre lo stesso, anzi è leggermente rallentato: 16 punti in 13 partite con Sottil in panchina (media punti 1,2 a gara), 14 punti in 13 partite con Semplici (media punti 1,07).
Al di là di tutti i possibili sofismi, oggi la sostanza è questa: la Sampdoria - partita in estate con l'obiettivo di lottare per il ritorno in serie A - da inizio campionato a oggi si trova sempre ferma, sempre a guardarsi dietro con preoccupazione, sempre in zona retrocessione. Una stagione segnata dagli errori della rivoluzione estiva di mercato del ds Accardi e che per ora - pur con qualche miglioramento sul mercato invernale - non vive ancora una vera fase di rilancio. Mancano 9 giornate, il campionato finisce tra due mesi e non si può più parlare di obiettivi diversi dalla salvezza o di "buste" per centrare altri traguardi. Serve solo salvarsi, ma non possono bastare i pareggi. Servono le vittorie, servono i gol (ancora troppo pochi), serve evitare errori evitabili come le tante, troppe espulsioni dell'ultimo periodo. C'è ancora tempo per evitare il disastro. Ma il tempo non è poi così tanto.
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IL COMMENTO
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