Cronaca

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"Con l’uscita di due soci su tre dalla cordata Cin, Compagnia italiana navigazione, aumentano le preoccupazioni sul futuro occupazionale degli oltre 500 lavoratori della sede di Genova, tra personale navigante, circa 450 persone, e i 58 amministrativi". L\'allarme è lanciato da Maruska Piredda, consigliere regionale e responsabile Lavoro Welfare dell’Italia dei Valori in Liguria, sugli sviluppi della vicenda di Tirrenia-Cin, commissariata dal 2008 e per la quale è iniziata la privatizzazione nel 2010, con successiva assegnazione alla cordata Aponte-Grimaldi-Onorato a maggio 2011.


"La procedura avviata dall’Antitrust della Ue ha giudicato irregolare la gara di assegnazione e ha stabilito la restituzione di 496 milioni di aiuti di Stato da parte dei nuovi proprietari" dice ancora Piredda  "Questo ha spinto Gianluigi Aponte e gli armatori Grimaldi a uscire dalla partita. A oggi della cordata Cin rimane solo Vincenzo Onorato, della Moby Lines, che detiene il 40% della nuova società. Il resto del pacchetto azionario dovrebbe essere suddiviso tra fondi di investimento e non ancora definiti operatori del settore dello shipping".


In attesa che il quadro societario venga definito (il termine della proroga del contratto del commissario straordinario Giancarlo D’Andrea scade il 21 giugno) restano profonde incertezze per i lavoratori. "Il timore" termina Piredda "E\' che venga attuata l’ipotesi dello “spezzatino” delle rotte, su cui già l’Ue si era espressa negativamente nei confronti di Cin".