Cronaca

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“Le indagini non escludono alcuna pista, comprese quelle ritenute più improbabili”: così il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri nel corso della sua relazione alla Camera sull’attentato a Roberto Adinolfi, nella quale ha confermato l’assenza di una rivendicazione. “Un episodio che desta grande preoccupazione”, ha detto il Ministro, che ha espresso vicinanza alla vittima e la condanna dell’attentato a nome suo e del Governo.

Dopo la ricostruzione dei fatti Cancellieri ha parlato dell’arma, sulla quale si concentrano le investigazioni. Gli attentatori hanno sparato solo un colpo. Il bossolo ritrovato, di calibro 7.62 e riportante scritte in caratteri cirillici, può essere usato solo con una pistola semiautomatica Tokarev di fabbricazione sovietica. Il Ministro ha confermato la mancanza di una rivendicazione e l’assenza di minacce precedenti al fatto nei confronti di Roberto Adinolfi.

Tre le piste: quella neo-brigatista, quella anarco-insurrezionalista e quella commerciale. “A quella brigatista si iscrivono le modalità dell’attentato”, ha detto Cancellieri, che sulla seconda pista ha ricordato come i gruppi anarco-insurrezionalisti abbiano sempre nutrito attenzione nei confronti delle tematiche nucleari, e come nel 2009 fosse stato pubblicato in rete un documento riportante i nomi di numerosi dirigenti del settore, compreso quello di Adinolfi.

“L’uso di un ‘arma da fuoco sarebbe una novità assoluta nel campo anarco-insurrezionalista
”, ha però precisato Cancellieri, aggiungendo che dopo il referendum il tema nucleare non ha registrato attenzione da parte delle aree antagoniste. Cancellieri ha anche citato la lettera di vicinanza agli attentatori firmata Gap (Gruppi armati proletari) e pubblicata sul sito piemontese di Indymedia.

La terza pista è quella commerciale: negli ultimi anni Ansaldo si è espansa in Paesi dell’est, e non è da escludere che questa espansione abbia creato tensioni. Una pista che potrebbe essere avvalorata anche da dal tipo di arma usata, che riporta proprio a ex Paesi del blocco sovietico “e diffusa negli ambienti criminali dell’est Europa”.

Nella parte finale della sua relazione il Ministro Cancellieri ha elencato le misure di protezione attivate a difesa di numerosi dirigenti, e in particolare dell’amministratore delegato di Ansaldo Energia e dello stesso Roberto Adinolfi. “Il livello di attenzione è massimo”, ha concluso il Ministro dell’Intero.