Cronaca

1 minuto e 5 secondi di lettura
Maria, la bambina bielorussa nascosta per venti giorni dalla coppia affidataria in Italia, verrebbe controllata, con discrezione, da agenti dei servizi segreti bielorussi dopo il suo ritorno nella repubblica di Belarus. Lo afferma il Secolo XIX, un cui inviato in Bielorussia é riuscito a rintracciare la bambina, ospite di un orfanatrofio di Borisov, a 80 chilometri da Minsk, e suo fratello, adottato da una famiglia della vicina città di Zhodino. Alla domanda della psicologa-agente su perché le piace tanto l'Italia, Maria, durante una visita nella bella casa della famiglia che ha adottato il fratello, risponde: "perché ci sono la mia mamma e il mio papà. E le nonne". E la psicologa insiste: "Ma questo è il tuo paese. Lo sai che questo è il tuo paese?". Al fratellino la bambina dice: "Sai, Sasha? la settimana prossima torno in Italia". Maria ha ripreso a studiare nell'orfanatrofio, una dignitosa palazzina di mattoni bianchi, dove vive con altri 22 ragazzini della sua età. "In cortile esce pochissimo e mai da sola - scrive il giornale - le porte del suo orfanatrofio sono sprangate. Operatrici in camice verde vigilano discretamente che non si avvicini nessun estraneo". E la direttrice dell'istituto non conferma neppure che la bambina si trovi lì.