Economia

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Quanto sia delicato il momento economico in Italia lo sottolinea il presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi con il suo leggendario pragmatismo, “Siamo tutti in braghe di tela”.

In un momento cosi delicato, il rapporto tra mercato del lavoro e banche emerge nell’incontro annuale organizzato da Banca Carige e Effebi sulle riflessioni dall’assemblea della Banca d’Italia. Una relazione che cerca di dare una spinta all’economia nazionale, in un contesto più ampio di interventi a livello europeo.

Bisogna vedere cosa riusciranno a fare – sottolinea Berneschi - è chiaro che sono contento che finalmente si riesca a parlare di una visione europea, ma secondo me siamo un po’ in ritardo. Spero che non si esaurisca la spinta positiva intorno all'attuale governatore della Banca d'Italia”.

Fondo salva banche e interventi a livello continentale, ma di chi sono le colpe vere o presunte e come intervenire. Per Adalberto Alberici, dell’Università degli Studi di Milano e Sda-Bocconi, “le banche italiane non vanno salvate perché hanno i fondamentali a posto. Bisogna parlare di salvataggio delle banche a livello europeo quando si creino delle criticità, e a questo serve il ‘fondo salva-banche’. La nazionalizzazione è contraria alla logica europea”. Un primo passaggio per limitare lo strapotere delle agenzie americane di rating “potrebbe essere – continua Alberici – la creazione di un’agenzia europea. Il secondo passaggio è rappresentato dal fatto di rendere meno importanti i riferimenti nella concessione del credito e le valutazioni di attività dal giudizio della agenzie di rating. Quelle attuali sono chiaramente in conflitto di interesse”.

Berneschi conclude mettendo in evidenza che “se il Giappone, l’America o la Grecia vanno male paga sempre l’Europa. E l’Italia in particolare. Siamo in mezzo a una guerra economica, non si può andare avanti cosi”.