
In un momento cosi delicato, il rapporto tra mercato del lavoro e banche emerge nell’incontro annuale organizzato da Banca Carige e Effebi sulle riflessioni dall’assemblea della Banca d’Italia. Una relazione che cerca di dare una spinta all’economia nazionale, in un contesto più ampio di interventi a livello europeo.
“Bisogna vedere cosa riusciranno a fare – sottolinea Berneschi - è chiaro che sono contento che finalmente si riesca a parlare di una visione europea, ma secondo me siamo un po’ in ritardo. Spero che non si esaurisca la spinta positiva intorno all'attuale governatore della Banca d'Italia”.
Fondo salva banche e interventi a livello continentale, ma di chi sono le colpe vere o presunte e come intervenire. Per Adalberto Alberici, dell’Università degli Studi di Milano e Sda-Bocconi, “le banche italiane non vanno salvate perché hanno i fondamentali a posto. Bisogna parlare di salvataggio delle banche a livello europeo quando si creino delle criticità, e a questo serve il ‘fondo salva-banche’. La nazionalizzazione è contraria alla logica europea”. Un primo passaggio per limitare lo strapotere delle agenzie americane di rating “potrebbe essere – continua Alberici – la creazione di un’agenzia europea. Il secondo passaggio è rappresentato dal fatto di rendere meno importanti i riferimenti nella concessione del credito e le valutazioni di attività dal giudizio della agenzie di rating. Quelle attuali sono chiaramente in conflitto di interesse”.
Berneschi conclude mettendo in evidenza che “se il Giappone, l’America o la Grecia vanno male paga sempre l’Europa. E l’Italia in particolare. Siamo in mezzo a una guerra economica, non si può andare avanti cosi”.
IL COMMENTO
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