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"Ci sono i 94 dirigenti con stipendi fino a 230mila euro lordi, premio di produzione escluso. Ci sono gli immobili di proprietà rimasti vuori e quelli, presi in affitto, per ospitare le attività sul territorio. Ci sono 24 milioni da dare ai francesi di Transdev per la fallimentare operazione Amt. E si potrebbe andare avanti ancora".

Nicolò Scialfa, capogruppo di Italia dei valori in Consiglio regionale, snocciola i motivi del malumore dipietrista. Idv è stata sempre contraria all'aumento dell'Imu annunciato la scorsa settimana dal sindaco Marco Doria, e ora si leva i sassolini dalla scarpa: "Premetto che spero che questa giunta vada avanti, ma mi sembra che questo bilancio serva a difendere dei diritti acquisiti, magari dei dirigenti che guadagnano troppo rispetto ai dipendenti comunali", puntualizza Scialfa.

Già, perchè 94 dirigenti a fronte di 7000 dipendenti sono troppi, a detta di Italia dei valori, e agli stipendi a volte faraonici si aggiungono i premi di produzione (7,5 milioni solo per i dirigenti): "Forse in un momento come questo se ne potrebbe fare a meno". E poi ci sono le proprietà del Comune: "Un valore di un miliardo e 200 milioni, salvo poi, magari, prendere in affitto delle strutture costosissime per ospitare le proprie attività, come nel caso della biblioteca De Amicis che costa centinaia di migliaia di euro all'anno"..

E poi le partecipazioni azionarie nelle società partecipate, per un valore di 500 milioni, e che secondo Scialfa si potrebbero rivedere, magari vendendo qualcosa.

"Insomma, l'aumento dell'Imu sembra una spruzzata di neve che copre tutto per evitare che si vadano a toccare interessi interni a Palazzo Tursi. Insomma, sembra un bilancio preparato dai tecnici per i tecnici", dice Scialfa, che spera che questa denuncia venga raccolta dal sindaco Marco Doria. E sul bilancio approdato al vaglio del Consiglio comunale Scialfa non ha dubbi: "I nostri consiglieri hanno 3 opzioni: uscire dall'aula, astenersi o votare no. Noi l'aumento dell'Imu non lo voteremo di sicuro".