Turismo

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«Nel 2012 il Sistema turistico del genovesato spenderà circa 90mila euro, di cui neanche una lira per la promozione». A dirlo Massimiliano Tovo, assessore al Turismo del Comune di sant’Olcese. Niente soldi per la promozione. E certo che se l’ente in questione si chiama STL, Sistema turistico del genovesato, vuol dire che qualcosa non funziona. Il Comune di Sant’Olcese alcune settimane fa aveva annunciato l’uscita dall’ente di promozione, seguito a ruota da Campomorone, Isola del Cantonme, Montebruno, Montoggio, Savignone, Serra Riccò e Mignanego. Il problema, spiega Massimiliano Tovo, è che in Liguria esistono troppi enti turistici, che spendono le risorse più per mantenersi che per fare vera promozione.

Stl, sistemi turistici locali, e Iat, enti di informazione e accoglienza provinciali, e poi ci sono gli uffici turistici dei singoli comuni e dei parchi naturali. Su tutti l’ente regionale per il turismo, che secondo un’interrogazione di Raffaella Della Bianca costa 3,8 milioni all’anno e destina alla promozione solo 1 milione.

Mille rivoli, insomma, che alla fine servono a poco. Un problema vecchio di almeno 6 anni: era il 2006 quando l’allora assessore al turismo Margherita Bozzano scriveva nella Circolare attuativa per i sistemi turistici locali che «molti dei prodotti turistici della Liguria non sono vendibili perché manca la rete di servizi e l’offerta integrata commercializzabile». Dei pacchetti, insomma, che mettessero insieme alberghi, ristoranti, attività ricreative, voli per raggiungere la Liguria e  poli museali.  «Da allora non è cambiato niente, continua a mancare una rete per l’offerta turistica», dice Massimiliano Tovo.